I GIORNI FELICI DI LUCILLA di Monica Sicca

I GIORNI FELICI DI LUCILLA I GIORNI FELICI DI LUCILLA Morlaccbi in scena con Beckett per la«Grande Prosa» all'Erba D ISTESA d'erba inaridita che forIma un monticello al centro». Dietro, un fondale che rappresenta «una pianura ininterrotta e un cielo sconfinato convergenti verso il lontano orizzonte». Winnie, la protagonista - una donna sulla cinquantina ancora piacente - è interrata fin alla vita al centro del monticello. Willie, il marito, è sdraiato per terra dietro di lei. Siamo in uno dei lavori più conosciuti di Samuel Beckett, «Giorni Felici», che verrà presentato dal 16 al 21 novembre all'Erba per la stagione di Torino Spettacoli «Grande Prosa», con la regia di Giampiero Solari per il Teatro Stabile delle Marche. Solari, che per la parte di Winnie ha scelto una grande interprete come Lucilla Morlacchi mentre Willie sarà Gabriele Martini, intende dare a questa nuova edizione una linea interpretativa che punti sulla forza dell'immagine, sulla concretezza fisica del palcoscenico e del personaggio: «Beckett spiega - obbliga a lavorare sul qui e ora. Si ha solo quello che si ha nell'attimo dello spettacolo. Il teatro si brucia nel momento in cui succede. O è accaduto o non è accaduto. La grande lezione del teatro è "esserci" nel teatro». E per questo ha studiato insieme allo scenografo Gianni Carluccio un espediente per far inghiottire Winnie non dalle sabbie mobili come da copione ma dal palcoscenico stesso, che diventa quindi presenza fondamentale. Nel testo la donna, che ricorda il suo passato rivolta al marito indifferente, nel secondo atto infatti è sprofondata fino al collo, prigioniera della sua solitudine, e il dramma si chiuderà in silenzio. Alla Morlacchi Solari inoltre ha affidato il compito di «sfatare il falso storico che il mondo di Beckett sia dominato dal mito della tragicità». Ecco allora che i personaggi «dovranno porsi in accettazione comica della loro amara condizione esistenziale», come a dire ironicamente «Che ci vogliamo fare?». Non a caso secondo Solari tutto il segreto del teatro sta nelle battute conclusive di «Aspettando Godot»: «Che devo dire al Signor Godot, signore?» chiede il Ragazzo. E Vladimiro risponde: «Gli dirai... Gli dirai che mi hai visto e che... che mi hai visto» Feriali alle 21, festivo alle 16, il 20 alle 15,30 replica supplementare per «Pomeriggi a Teatro», tel. 011/6615447. Monica Sicca Luci/la Morlacchiè Il àmie (d Teatro Erba dal 16 al 21 novembre nella foto a sinistra (ìiati Luca Ferrato e Mauro Mandolini (dlojurarra

Luoghi citati: Marche, Torino