«UN TRASLOCO DA EVITARE»

«UN TRASLOCO DA EVITARE» LO DICO A TORINOSETTE «UN TRASLOCO DA EVITARE» Museo Egizio a Venaria? L'opinione di una guida Lasciatelo dov'è Molte voci si sono levate a parlare dell'Egizio: il giornalista che intende esplorare de visu la polvere sulle bacheche, il tuttologo che vaneggia una Gardaland delle mummie, il politico che cerca una soluzione faraonica per passare alla storia (ma il Delle Alpi e lo spreco di denaro pubblico nulla hanno insegnato?) e via di seguito; anche le guide turistiche.come me, che accompagnano le persone a conoscere questo straordinario museo desiderano fare conoscere la loro opinione. Si impone una premessa: il restauro della grandiosa reggia della Venaria Reale e della splendida cappella di sant'Uberto, oltre che essere dovere per tutti noi come italiani è anche interesse per tutti noi come europei, in quanto questa residenza è un patrimonio che appartiene all'umanità nella sua specificità di capolavoro barocco e juvarriano. Uno dei tanti doni che offre al visitatore è la possibilità di immergersi e di capire il significato del concetto di spazio, inteso come armonia di proporzioni sontuose, in periodo barocco: da assolutamente vuota vale la pena di essere visitata da parte nostra; a noi, comuni persone ingabbiate nei condomini e nei monolocali con angolo cottura non pare vero di poter sognare nella fantastica galleria di Diana! Nelle sue sale possono trovare degna collocazione manufatti della preistoria, opere di arte contemporanea, museo sulla storia d'Europa... Allo spostamento del Museo Egizio si frappongono due ostacoli ripetutamente evidenziati dagli esperti e ai quali non si è ancora data risposta: 1 ) l'impossibilità di spostare il tempio di EUesija, le cui sottili pareti non possono più essere staccate dai muri che le sostengono; 2) l'impossibUità di ricreare un microclima uguale a quello ora esistente, dovuta alle spesse mura di mattoni, che hanno permesso di conservare così bene ad esempio i corpi delle tre sorelle Gatta, Anno Bello, Topina, il cacciatore preistorico, il bambino, kha, Merit, ire... Parliamone ora sotto l'aspetto della storia: è il primo come data di fondazione ed il più antico al mondo: 1824. E' indissolubilmente legato alla Accademia delle Scienze, che ne diede una prima catalogazione ed a quell'allora giovane studioso, perfetto illuminista, ma anche romantico che fu Jean Francois Champollion, il decifratore della scrittura egizia. Colui il quale, dopo aver molto lavorato a tradurre i papiri fu il primo visitato¬ re del Museo ed esclamò la famosa frase: «Questo è cosa stupenda». Da allora poco è cambiato. Champollion chiamava l'Egizio: «Cette antique poussière des siècles». Questa è la sua anima, perfettamente inserita nell'elegante palazzo barocco progettato dal genio di Guarini, eseguito dal Garove ed è il centro di un percorso culturale completo e ricco, racchiuso tra piazza San Carlo, piazza Carignano, piazza Castello. Non è il caso di guardare a Bilbao: un formidabile complesso museale è stato disegnato dai nostri vecchi e via-via completato nel perimetro del centro storico: Museo Egizio, Museo Nazionale del Risorgimento, Galleria Sabauda (trasferita nella sede della Regione), Museo di Antichità, Porte Palatine e Teatro Romano, Palazzo Reale, Biblioteca Reale, Armeria Reale, Palazzo Madama. Lasciata l'Accademia delle Scienze, ma trasferita la Pinacoteca Sabauda, la tipografia, la farmacia, recuperati i sotterranei, i sottotetti, il cortile si potrà avere il più bel Museo Egizio al mondo, senza che abbia a perdere la sua atipicità: è un museo del museo, il cuore di Torino, non espiantatelo, non trapiantatelo! Si valorizzi pure l'atrio, si realizzino sale di sosta, caffetteria, servizi multimediali, ma non si snaturi lo stile del palazzo. Mi permetto di chiedere al ministro Melandri di rendere noti, per trasparenza, i nomi e le competenze dei membri della commissione incaricata di esaminare il problema dell'Egizio. Emilia Alessandria, Torino guida turistica Lettere a «Lo dico a TorinoSette» via Marenco 32,10126 Torino oppure fax 011 /663.90.36

Persone citate: Garove, Guarini, Jean Francois Champollion, Melandri

Luoghi citati: Alessandria, Bilbao, Emilia, Europa, Torino, Venaria, Venaria Reale