La vera Bohème secondo Chailly di Sandro Cappelletto

La vera Bohème secondo Chailly DISCHI CLA9SI,éA*A/rM*' Ìi?$ :C La vera Bohème secondo Chailly UN confronto dell'autografo con la prima edizione dello spartito ha permesso di rilevare un sistematico effetto di enfatizzazione delle prescrizioni espressive di Puccini e la tendenza sistematica a rallentare i tempi di esecuzione», così riflette Francesco Degrada alla fine della sua lunga ricerca sulla possibilità di giungere ad una edizione «critica» della «Bohème» di Puccini. Il frutto del suo lavoro viene affidato a Riccardo Chailly che, con l'orchestra e il coro del Teatro alla Scala, consegna questa nuova incisione dell'opera (cofanetto Decca di 2 compact-disc, lire 65.000 al meglio, note illustrative di Degrada e Chailly, libretto). Le numerose acquisizioni DEGRADA HA REALIZZATO musicologiche sono raccolte dal maestro milanese, che si serve anche di un prezioso libro, «Puccini interprete di se stesso», pubblicato da Luigi Ricci, maestro concertatore e collabo- CON L'ORCHESTRA ratore di Puccini, nel 1954 e da allora mai più ristampato. Chailly coglie il nucleo poetico essenziale della vicenda: «Bohème» è la storia di un gruppo di ragazzi che diventano adulti scoprendo la morte. La sua è una direzione tesa, appassionata senza caricature veriste; lascia emergere le ricchezze della strumentazione puccininna, è brillante e nitida nel quadro del Caffè Monius, sostenuta nella tragica fatalità del finale. A tale direzione non corrisponde un'adeguata compagnia di canto. Le perplessità maggiori vengono da Angela Gheorghiu, neo diva mediatica; ne ha i vezzi, forse l'attitudine, non ancora il carisma. La sua Mimi ha troppe intenzioni: canta e vibra, a volle ingoiandosi cupamente, per convincerci che soffre. Quel canto, invece, non ha peso, solo predestinala purezza. Roberto Alagna è più attento ad un'idea di stile, fraseggia con gusto, ma «allarga» troppo e non possiede la soavità timbrica di altri Rodolfo. Simon Keenlyside (Marcello) ha evidenti problemi con la lingua e la prosodia italiane, Elisabetta Scano è vivacissima Musetta. Onore alla carriera di Alfredo Mariotti (Benoit e Alcindoro), Roberto De Candia e Ildebrando D'Arcangelo (Schaunard e Collinei hanno voci belle e consapevoli. UN'EDIZIONE CRITICA DELL'OPERA DI PUCCINI E IL CORO DELLA SCALA CON L'ORCHESTRA UN'EDIZIONE CRITICA DELL'OPERA DI PUCCINI E IL CORO DELLA SCALA | i» si |$' | Sandro Cappelletto i