I sentimenti delle donne nelle foto della Liebovitz

I sentimenti delle donne nelle foto della Liebovitz I sentimenti delle donne nelle foto della Liebovitz Operaie, attrici, insegnanti, prostitute: a Washington cento immagini dall'universo femminile Fiamma Arditi VUOLE far vedere come sembriamo e quello che facciamo. Susan Sontag, dopo anni di silenzio, le ha dedicato un saggio, Random House un libro, la Corcoran Gallery, il primo museo di Washington, una mostra che durerà fino al 28 febbraio del 2000. Lei si è ispirata alle donne ed ha messo una accanto all'altra operaie, attrici, prostitute, insegnanti, ragazze di una gang di San Antonio, in Texas, o di un coro di Harlem, sportive, vittime di violenze domestiche, artiste. Fra le oltre cento fotografie che Annie Liebovitz ha selezionato per questo progetto ce ne è pure una dedicata a sua madre Marilyn, un'altra a Hillary Ro- dliam Clinton, altre ancora a Jamaica Kincaid, Brooke Astor, Louise Bourgeois, Elizabeth Taylor col sUo pechinese Sugar. Patti Smith, Susan Sontag. Insomma, ha cercato di attraversare col suo obiettivo tutte le classi, le categorie, i modi di vivere per raccontare il mondo al femminile del nostro tempo. Ne escono ritratti crudi, forti, naturali o impietosi, che strillano, più che parlare. E nel loro insieme, come dice Susan Sontag, «sono un'antologia di destini, incapacità e nuove possibilità». La gamma di sentimenti umani, che Annie Leibovitz riesce a sintetizzare coi suoi ritratti è infinita. E' entrata nella storia della fotografia di questa seconda metà del secolo perchè scende più in profondità della facciata, va dietro le quinte dell'apparenza, per rqccontare storio di vita quotidiana o momenti di gloria. Il minimo comune denominatore, però, è sempre l'essere umano con la sua forza, la fragilità, la prepotenza o la capacità di sfidare, se stessa prima ancora degli altri. «Sono commossa dalla dignità di queste donne», commenta lei stessa, che da 25 anni riempie le copertine di riviste come Rolling Stone, Vanity Fair, Vogue ed è un'osservatrice attenta di quello che succede nel suo paese. «Ognuna di queste foto ha un'esistenza autonoma», scrive la Sontag, «ma ne! loro insieme dicono: ecco come sono le donne adesso: così diverse, disparate, eroiche, sconsolate, conformiste, anticonformiste come que.»te». Cento e più ritratti che sintetizzano i contrasti, le violenze, la follia e la fantasia di donne derelitte o di successo, che subiscono, accettano o sfidano. Sottolineano «la fede molto americana e molto moderna nella possibilità di autotrasformarsi sempre», sottolinea la scrittrice, che ha dato alla Liebovitz l'idea di raccogliere il suo lavoro in un volume, che potesse raccontare e denunciare senza bisogno di parole. «Un libro di fotografie, un libro sulle donno, un progotto molto americano: generoso, ardente, inventivo, senza fine. Sta a noi decidere cosa fare di queste fotografie», conclude la Sontag. «Dopo tutto una fotografia non è un'opinione. O forse lo è?». «Serena and Venus Williams, tennis players», Florida, 1999 Annie Liebovitz, Women Washington, Corcoran Gallery of Art Dalle 10 alle 17, il giovedì fino alle 21 Chiusoli martedì Fino al 28 febbraio 2000

Luoghi citati: Florida, Texas, Washington