Quella Lucchesia tanto amata da Puccini
Quella Lucchesia tanto amata da Puccini DA PESCAGLIA A SAN PELLEGRINO IN ALPE Quella Lucchesia tanto amata da Puccini WEEKEND Vincenzo Pardini SONO molti i paesi della Lucchesia in cui è bello viaggiare. Tra questi metterei Pescaglia e San Pellegrino in Alpe. Pescaglia si trova nella Media Val di Serchio, a pochi chilometri da Lucca. La si raggiunge dalla via Lodovica, che scorre lungo il Serchio e a ridosso della montagna. Una strada magica: anche d'estate sa di corteccia d'albero e di muschio. Per lunghi tratti è solitaria; le case isolate che vi compaiono sembrano lì da tempo immemorabile. I gabbiani di fiume intrecciano voli nel cielo ristretto tra le montagne. Poco prima di Borgo a Mozzano si gira per Pescaglia. Tra campi e prati, il percorso è dapprima pianeggiante, poi inizia la salita, durante la ?[uale si può deviare verso la razione Celle dei Puccini: il paese degli antenati di Giacomo, dove si trova la loro casa, adesso museo. In una delle sue stanze, arredate con mobili rustici di stile ottocentesco, possiamo tra l'altro ammirare il letto in cui è nato Giacomo, e che proviene dalla casa di Corte S. Lorenzo a Lucca. Al piano superiore sono conservati manoscritti de «Le Villi» e fotografie. A Celle, il Maestro ritornò per l'ultima volta il 26 ottobre 1924: un mese prima di morire. Il paese gli tributò una festa. Qualche anno fa c'erano ancora dei vecchi che lo avevano conosciuto. Giunse in sella al cavallo di un amico, ma avrebbe preferito farsi portare da un mulo. Solo all'ultimo momento si decise per il cavallo. Muli e asini furono le cavalcature preferite da Puccini: gli davano un maggiore affidamento. Era un Puccini triste e stanco quello che arrivò a Celle; indossava un cappotto scuro, e attorno al collo aveva una lunga sciarpa bianca, la sigaretta spenta sull'angolo della bocca. Voce affaticata, conversò di cani, di fucili e di caccia. Pescaglia è un grande paese di montagna, tra l'altro anche capoluogo, con strade medievali, muri con archi a tutto sesto,terrazze e giardini esposti al sole. Fino agli anni Cinquanta, è stato un crocevia di commerci: farina di castagne, carbone, filati di lana, manufatti di ferro e di legno, partivano sui basti delle bestie da soma per le varie destinazioni. Vi si respira un'atmosfera di altri tempi. La stessa che fu cara a Giacomo Puccini, che si portò sempre la sua terra nel cuore. «Ne rivedo le ginestre e ne godo appiano il soave profumo», scriverà a un amico. Tornati a valle, se andiamo verso Castelnuovo Garfagnana, raggiungiamo in breve S. Pellegrino in Alpe: antico borgo medievale lungo la linea di confine tra la Garfagnana e il Frignano modenese, quota 1525. Luogo oltremodo suggestivo, pare di essere sulle estreme alture del mondo, tanto il cielo è grande e limpido. D'inverno, le vallate sottostanti scompaiono spesso sotto una mare di nebbia, mentre lassù scintilla il sole. Perenne, vi spira il vento. Guido Cavani, scrittore modenese, ambientò anche qui il romanzo «Zebio Cotal». Zebio arriva a S. Pellegrino in Alpe dopo lungo errare, è stanco e disperato. Il vento dell'inverno solleva in aria le foglie dei castagni. Zebio ha freddo. Entra allora nella chiesa dei SS. Pellegrino e Bianco. Si inginocchia, prega. Rivive il suo passato, chiede perdono a Dio dei suoi errori. Ieri come oggi, le spoglie mummificate dei due santi sono dentro teche di vetro. Adiacente alla chiesa, si trova il Museo della Campagna: raccolta di oggetti che servirono alla vita delle popolazioni locali. Terra di storia e di leggen¬ da, di santi e di briganti di frontiera, S. Pellegrino in Alpe accoglie il turista per mostrargli un mondo di sogno, tra cui le Apuane che si dispiegano in un fantastico alternarsi di picchi, di macigni, di vette che incidono il cielo. Su queste montagne aleggia qualcosa che non si spiega, ma solo si vive come se anche noi facessimo d'improvviso parte. Poi il silenzio. Un silenzio antico, anzi remoto, che la civiltà d'oggi ha distrutto. Sopravvivo a San Pellegrino in Alpe. E proprio a San Pellegrino in Alpe, ecco due indirizzi da annotare: 1' Albergo Ristorante l'Appennino, da Pacetto, dove i mancarettiappartengono ad una cucina tipicamente Tosco Emiliana (tel.: 0583/649069, oppure 05836491 12 - 0583/649073) E poi Alberto ristorante il Casone di Provecchia, a poca distanza dal paese. ( telefono 0583/649028).
Persone citate: Giacomo Puccini, Guido Cavani, Perenne, Puccini, Tosco Emiliana, Vincenzo Pardini
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