Due banchieri sfidano Cuccia nel grande valzer delle poltrone di Valeria Sacchi

Due banchieri sfidano Cuccia nel grande valzer delle poltrone I NOMI E GLI AFFARI Due banchieri sfidano Cuccia nel grande valzer delle poltrone Valeria Sacchi Chi è oggi il banchiere più potente d'Italia, eccezion fatta per Enrico Cuccia, fenomeno a sé stante? Due uomini, assai diversi fra loro, si contendono il primato: il presidente del gruppo Intesa e quello della Banca di Roma. Giovanni Bazoli, neo conquistatore della Comit, guida il potente polo del Nord-Italia che ha come perno il ricco Nord-Est, ed è appena stato scelto per succedere a Feliciano Benvenuti al vertice della Fondazione Cini. Ma qualcuno già lo addita come l'uomo che, in futuro, raccoglierà l'eredità di Cuccia alla testa di Mediobanca, dove Giampiero Pesenti si prepara attraverso Italmobiliare a raddoppiare la sua quota con un esborso vicino ai 280 miliardi. Cesare Geronzi, padrepadrone dell'istituto capi- Giovanni Bazoli Cesare Geronzi tolino sopravvissuto a mille intemperie, dovrà invece am alga ma re Bancaroma al Banco di Sicilia nel progetto del polo del Sud caro al governatore Antonio Fazio. Con l'aiuto del quale è riuscito a risalire la china dopo il «no» della Comit, trovando l'importante sponda degli olandesi di Ahi) Amro e riconquistando con l'operazione Mediocredito il ruolo di banchiere «aggregante». Intanto, nei dintorni delle Fondazioni già sono cominciate le grandi manovre per la conquista dei vertici, che a primavera dovrebbero cambiare con l'approvazione dei nuovi statuti. Alla Caripio aspira il presidente della Rcs Cesare Romiti che, in questa prospettiva, ha aperto un dialogo sulle ansio religiose del Nuovo Millennio con il potente capo dell'Ambrosiana: monsignor Giancarlo Ravasi. Non basta. L'ex amministratore delegato della Fiat ha fatto entrare in Gemina con una quota del 2% Franco Sensi, imprenditore petrolifero padrone della Roma e del Foggia e già legato a Gemina nella cordata per la privatizzazione degli Aeroporti di Roma. Sensi potrebbe essere un possibile successore alla presidenza della finanziaria nel caso in cui Romiti riesca ad aggiudicarsi la poltrona di Giuseppe Guzzetti. A Torino, per la presidenza della Fondazione Sanpaolo è da tempo in azione Enrico Salza che, nell'ultima tornata, era stato però scavalcato da Onorato Castellino. Nel ruolo di rappresentante della Fondazione nel consiglio di Sanpaolo Imi, Salza si è dato molto da fare per la pace separata con il presidente delle Generali Al- Antonio fonso Desiata f-a/i0 (di cui si dice parente). Quanto alla Fondazione Cassa di Roma, l'impressione è che Emanuele Emmanuele resterà al suo posto. Nò è da escludere che anche franco nelle altre gran - sensi di fondazioni venga preferita la cosiddetta «continuità». A differenza di molti compatrioti, invece che acquistare pacchetti di minoranza in banche o compagnie, per sbarcare alla grande in Italia il gruppo assicurativo Ergo Victoria, terzo assicuratore di Germania, ha scelto una strada insolita. Attraverso il suo braccio immobiliare, ossia la Tmw Italia, ha infatti cominciato a far man bassa di patrimoni immobiliari. Dopo aver rilevato per 600 miliardi i beni non strumentali della Cariplo, ed essere diventato partner di Carlo De Benedetti in Aedes, sta ora trattando un boccone ambizioso, del valore di oltre mille miliardi. Si tratta degli immobili della Fininvest di Silvio Berlusconi. Parallelamente al mattone ò sempre più alta la febbre per la securisation dei crediti. Ispirandosi a quanto già fatto da Banca di Roma, Bnl e Comit ecco Massimo Paci affidare la cartolarizzazione dei crediti dell'Inps a Caboto-Intesa, Merrill Lynch e Paribas. Quanto al dibattito sul Tir e al suo impegno nei fondi pensione, futuri strumenti di equilibro dei mercato e di tutela dei lavoratori, per adesso esso è più che mai arena di zuffe e particolarismi tra sindacati e Confindustria. E' in panne Sviluppo Italia, dove sono venuti al pettine i nodi dì scelte poli tiche iniziali che avevano privilegiato il mantenimento dello status quo nelle società operative. Una bella grana per il ministro del Tesoro Giuliano Amato e per il capo del dipartimento delle Politiche per lo Sviluppo del suo ministero Fabrizio Barca. E' ormai corsa contro il tempo per evitare che la holding guidata da Patrizio Bianchi si trasformi in un'altra Cassa per il Mezzogiorno. Un'altra patata bollente è sul tavolo del sindaco di Milano Gabriele Albe iti ni 11 quale ha dovuto promettere di avviare azione di responsabilità contro gli ex vertici della Sea presieduti da Giuseppe Bonomi se non si riuscirà ad annullare l'accordo segreto che cedeva al magnate sudamericano Ernesto Eurnekian l'8% (ossia quanto basta per dargli la maggioranza entro il 2003) di Aeropuertos Argentinas. Una promessa necessaria per scongiurare le dimissioni del neo presidente della Sea (e presidente di Confindustria) Giorgio Fossa, chiamato da Albertini per inventare un futuro per lo scalo milanese di Linate. Dopo essersi fatto sfilare sotto il naso la griffe delle sorelle Fendi da Miuccia Prada e dalla Vuitton di Bernard Arnault, il patron della Gucci Domenico De Sole è riuscito a catturare le scarpe di lusso di Sergio Rossi. Il quale però, con il figlio Gianvito, continuerà a occuparsi dell'azienda dove ha mantenuto una quota di minoranza. Grandi manovre anche nell'alimentare dove il gruppo umbro Spigadoro, controllato da Vertical, fondo olandese presieduto da Jacob Agam, sta per sbarcare al Nasdaq. E dove il leader mondiale della pasta fresca, il gruppo che fa capo a Gian Luca Rana, finora cresciuto con l'autofinanziamento, ricorre ad una linea di credito stand by per invadere l'Europa con un'esercito di Giorgio tortellini. Fossa f Cesare Geronzi Giorgio Fossa Antonio f-a/i0 franco sensi Alfonso Desiata Giovanni Bazoli

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