Tutti all'assolto della Mannesmann
Tutti all'assolto della Mannesmann Vodafone potrebbe formalizzare oggi l'offerta ostile da oltre 200 mila miliardi Tutti all'assolto della Mannesmann Anche Bt e Bell vogliono la holding di Omnitel e Infostrada LONDRA Si allarga il lotto delle compagnie anglosassoni interessate ad inglobare la tedesca Mannesmann, padrona esclusiva, in Italia, di Infostrada nella telefonia fissa e di Omnitel nei cellulari. Secondo (pianto rivelato ieri dal settimanale britannico «Sunday Telegraph», la Rritish Telecom e la statunitense Bell Atlantic hanno presentato, ognuna per suo conto, proposte amichevoli di fusione con la stessa Mannesmann, che già sta attrezzandosi per respingere l'assalto di Vodafone Airtouch, il maggiore gruppo della telefonia mobile britannico. Un'altra autorevole voce di stampa, il «New York Times», ha riferito che Vodafone avanzerà già oggi una stratosferica offerta di acquisto per 117 miliardi di dollari, pari a oltre 200.000 miliardi di lire. Vodafone Airtouch è partita all'attacco del gigante tedesco dopo che questo ha annunciato l'acquisizione per 20 miliardi di sterline (pari ad oltre 60 mila miliardi di lire) di Orange, il terzo operatore della telefonia mobile britannico. Una mossa che compromette le ambizioni di Vodafone in Europa. La British Telecom ò interessata ad associarsi con Mannesmann per estendersi in Europa e in particolare per aumentare il controllo su Cegetel, il gruppo francese nel quale sia lei che Mannesmann hanno già il 26 per cento di azioni. Il gruppo britannico avrebbe preso contatti con Mannesmann tramite le banche d'affari Nm Rothschild e Morgan Stanely, sue consulenti. Quanto alla Bell Atlantic, sebbene sia partner di Vodafone negli Usa, vuole impedire che il gruppo britannico conquisti una posizione dominante sul mercato europeo. Secondo il Sunday Telegraph, inoltre, ci sarebbero altri due gruppi di telecomunicazioni americani - SBC Commu- nication e MCI WorldCom pronti ad aiutare Mannesmann nella battaglia per respingere la scalata di Vodafone. Sempre il settimanale britannico scriveva ieri che Chris Gent, amministratore delegato di Vodafone, aveva in programma in giornata un viaggio a Dusseldorf, quartier generale della Mannesmann, por cercare di ammorbiro l'opposizione di Klaus Esser, presidente della compagnia tedesca. Gent veniva dato per ben deciso, se il tentativo fosse fallito, a lanciare un'offerta ostile anziché amichevole. Ad ogni buon conto ieri sera la posizione dei tedeschi non risultava assolutamente mutata. «Siamo pronti a far fronte a qualsiasi eventualità, è il nostro dovere», ha detto il portavoce del gruppo Manfred Soehnlein. 11 quale, prò forma, ha continuato a definire semplici «congetture» le indiscrezioni giornalistiche secondo cui un'offerta sarebbe imminente, pur non volendo escludere tale eventualità. Soehnlein non ha voluto commentare un'ulteriore informazione venuta da un altro giornale, stavolta il «New York Times», secondo cui Vodafone avanzerà già oggi un'offerta di acquisto per 117 miliardi di dollari, pari a oltre 200.000 miliardi di lire. Tale offerta sarebbe la più rilevante nella storia delle acquisizioni dopo quella, recente e sempre nel campo della telefonia, dell'americana Sprint andata alla concorrente Mei Worldcom per 130 miliardi di dollari. Fra tante voci dalla stampa di lingua inglese ieri si è fatta sentire anche una voce tedesca, quella del domenicale «Welt am Sonntag», secondo cui i fondi di investimento, azionisti importanti di Vodafone,- non intenderebbero appoggiare la battaglia di conquista di Mannesmann perché da quando se n'è cominciato a parlare le azioni Mannesmann hanno raggiunto livelli proibitivi.
Persone citate: Chris Gent, Gent, Klaus Esser, Mei, Morgan Stanely, Rothschild, Soehnlein, Sonntag
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