«Ridiamo i cortili ai bambini» di Francesca Sforza

«Ridiamo i cortili ai bambini» chiede nuove regole condominiali per restituire uno spazio comune al gioco «Ridiamo i cortili ai bambini» La Turco: così si sconfigge la solitudine Francesca Sforza TORINO ~ Quand'è che i cortili condominiali Bono diventati terra di nessuno? Da un giorno all'altro, probabilmente, quando l'intransigenza di uno si è comunicata a tutti f;li altri, e poi agli altri palazzi, e poi all'intera città. Risultato: i bambini non sanno più dove giocare. li allora il ministro per la Solidarietà sociale Livia Turco ha lanciato una proposta: ricominciamo da quei cortili, riapriamoli ai bambini, facciamone un luogo di piccola libertà urbana. «Bisogna incidere sui regolamenti condominiali - ha detto il ministro - e porre vincoli per spazi destinati ai bambini. Non ci deve più essere un condominio che limita i giochi e gli enti locali devono essere sollecitati in tal senso». Non saràr-faoile attuare il progetto, e chiunque conosca le realtà condominiali sa quanto sia difficile dar vita a forme . di civile organizzazione tra inquilini. «E un modo per affrontare il problema della solitudine dell'infanzia - aggiunge il ministro - Per i bambini c'è troppa poca disponibilità, e per questo penso non solo ad aprire i cortili, ma anche alla legge sui congedi parentali, che renderà più flessibile l'orario di lavoro dei genitori». «L'idea della Turco e giusta - spiega Aldo Carotenuto, docente di Psicologia all'Università "La Sapienza" di Roma ma la modalità di applicazione mi sembra sbagliala. Il problema della solitudine dell'infanzia non si risolve con questo genere di proposte. Più che i cortili condominiali si dovrebbero temere aperte le scuole, gli asili. Perché i bar chiudono alle otto di sera e le scuole; no?r Vita dura per i ragazzini moderni: non possono giocare in cortile, non possono attraversare le aiuole dei parchi, non possono sporgersi dai fine¬ strini dei tram, non possono andare sui pattini per strada. E se vedono troppa televisione diventano oggetto di sconsolate riflessioni sulla decadenza dei tempi. Ma che effetti produce questa continua costrizione a cui i bambini sono sottoposti? «Che poi restano in casa e non se ne vanno più, fino a venti, trenta, quarant'anni spiega Carotenuto - Non sono più abituati alle sollecitazioni che vengono dall'esterno e faticano in modo crescente ad andare oltre le quattro stanze in cui sono nati». Chissà, forse le regole che Livia Turco ha in mente di applicare potranno contribui¬ re ad un allargamento dei confini, ma suscita una certa amarezza constatare che nella vita delle città per guadagnarsi un piccolo spazio libero bisogna inventarsi nuove regole, nuovi divieti. Come se nessuno capisse più che significa correre, sudare, urlarsi le cose da lontano. «Nessun palazzo deve più limitare i giochi nell'area comune. E poi per vincere l'isolamento dei ragazzi punto molto sulla legge che rende più flessibile l'orario di lavoro dei genitori» In alto: il ministro per la solidarietà Livia Turco. E' stata lei a lanciare la proposta di restituire i cortili al gioco dei bambini 9 QUANTI SONO I BAMBINI MALTRATTATI ogni anno si celebrano mille processi su bambini maltrattati (il 40-45% sono di natura fisica, il 10% sessuale); di questi 35% riguardano bambini con meno di tre anni 1 QUANTI NON FINISCONO LA SCUOLA DELL'OBBLIGO il 4% (fonte Corte dei Conti) QUANTI SOFFRONO DI DISAGIO PSICOLOGICO 10 bambini su 100 (in particolare, per 4-6 bambini ogni 100 con età fra i 4 e 14 anni, è un disturbo psicopatologico come ansia e depressione) QUANTI BAMBINI SCOMPAIONO tre denunce ogni giorno (oltre il 70% riguarda immigrati; la gran parte si risolve in breve tempo e si riferisce a sottrazione da parte di un genitore, all'allontanamento da casa per delusione scolastica o per piccoli litigi) DOVE AVVENGONO MALTRATTAMENTI in famiglia il 60-70% degli abusi. (Per il Censis c'è un caso di violenza carnale ogni 400 bambini, un caso ogni 4 scuole, un caso ogni 500 famiglie)

Persone citate: Aldo Carotenuto, Carotenuto, Livia Turco

Luoghi citati: Roma, Torino