Turchia, Clinton arriva in un Paese distrutto di Andrea Di Robilant

Turchia, Clinton arriva in un Paese distrutto L'ospite americano a Ankara mentre ancora si contano le vittime e i danni del terremoto Turchia, Clinton arriva in un Paese distrutto Andrea di Robilant inviato a ANKARA 11 Presidente Clinton è arrivato stanotte in una Turchia ancora sotto choc per il terremoto dell'altro ieri annunciando una svolta sulla questione cipriota: dopo due anni di stallo il dialogo tra greci e turchi finalmente riparte con l'obiettivo di creare sull'isola due regioni autonome federate in un unico Stalo indipendente. Il presidente Glafkos Clerides e il leader turco-cipriota Raouf Denktash hanno accettato di avviare i colloqui a New York il 3 dicembre sotto l'egida dell'Orni ma con gli Stati Uniti impegnati a mediare tra le due parti - per trovare una soluzione permanente ad un conflitto che dura ormai da 25 anni. Clinton, che spera di dare lustro alla sua presidenza facilitando la riconcilizione tra Grecia e Turchia, ha annunciato l'accordo parlando ai giornalisti a bordo di Air Force One: «Il problema cipriota è con noi da ormai troppo tempo. Lavoreremo accanto al segretario generale Kofi Annan per assicurare che i colloqui siano produttivi. La questione non sarà risolta in 24 ore ma abbiamo buone speranze». L'annuncio su Cipro è Iti prima nota positiva in un viaggio cominciato sotto una cattiva stella. La violenza del terremoto dell'altro ieri (più di 400 vittime) aveva minacciato di far saltare la visita. Clinton ò voluto venire lo stesso ma le continue scossi; di assestamento aggiungono un elemento di brivido al viaggio. Anche perché il prossimo grande sisma, dicòno gli esperti, dovrebbe colpire Istanbul, dove mercoledì comincerà il grande vertice dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), til quale parteciperanno ben 55 capi di Stato o di governo. Nel frattempo ad Atene decine di migliaia di persone conti nuano a manifestare contro Clinton, il cui arrivo in Grecia è stato rimandato a venerdì per motivi di sicurezza. Dopo Atene, il Presidente e la First Lady andranno a Firenze por un seminario sulla Terza via, poi a Sofia per una visita di Stato e infine in Kosovo, per un blitz tra i soldati americani che sta giti provocando scintille a Belgrado. «Speriamo che questo annuncio su Cipro segni l'inizio delle buone notizie», diceva ieri sera una fonte della Casa Bianca. La diplomazia america¬ na ha investito moltissimo negli ultimi mesi per cercare di far breccia nel muro che ancora divide la Grecia dalla Turchia. Il grande terremoto di Izmit dello scorso agosto e il terremoto che colpì Atene e dintorni poco dopo hanno creato un nuovo clima di amicizia e solidarietà tra i due popoli, li Iti Casa Bianca vuole approfittare della congiuntura favorevole creata, paradossalmente, da queste terribili tragedie. «Non c'è dubbio che la "diplomazia sismica" ha avuto un ruolo importante nell'attuale disgelo», ha detto David Leavy, portavoce della Casa Bianca per la sicurezza nazionale. «Ma non dimentichiamo che sia la Tur¬ chia che Cipro sono ormai sul punto di essere ammessi nell'Unione Europea». Già nel J997 c'era stato un primo incontro negli Stati Uniti tra Clerides e Denktash, ma non aveva portato da nessuna parte. «Dall'estate scorsa siamo impegnati a fondo», ha precisato ieri sera il Presidente Clinton. «Il negoziato andrà avanti senza pre-condizioni. Chiedo alle due parti di cogliere questa opportunità in buona fede». A New York la delegazione greco-cipriota e quella turco-cipriota saranno nello stesso edificio ma in stanze separate. Un rappresentante di Annan e il mediatore americano Al Moses faranno la spola tra le due stanze. «Non escludiamo un incontro faccia a faccia tra i due leader», ha detto Leavy, anche se Denktash ieri ha smentito che si recherà a New York, anche se le sue affermazioni non sono state prese troppo sul serio dagli americani. Alcuni osservatori sospettano che l'assenso di Denktash ai colloqui abbia più a che vedere con il vertice europeo di Helsinki il mese prossimo che con un desiderio genuino di arrivare ad un accordo con Clerides. A Helsinki, infatti, la Grecia sarà chiamata a dare il suo via libera all'entrata della Turchia nell'Unione Europea. E l'avvio del negoziato a New York, dicono, potrebbe rivelarsi poco più di uno stratagemma per ottenere il sì di Atene. Il Presidente Usa annuncia che dopo due anni di stallo riprenderà a New York il dialogo tra turchi e greci sul futuro di Cipro «Abbiamo buone speranze di successo» Qui accanto, il Presidente americano Bill Clinton, arrivato ieri ad Ankara. A destra un ferito è assistito su una barella di fronte all'ospedale di Duzce, vicino a Istanbul, dopo il terremoto che ha colpitoli Nord Ovest della Turchia lo scorso venerdì notte