Muore dopo la notte in discoteca

Muore dopo la notte in discoteca La donna, 29 anni, si è sentita male poche ore dopo il rientro a casa: oggi l'autopsia Muore dopo la notte in discoteca Milano, giallo sulla fine di una giovane mamma MILANO Doveva essere una serata come tante, a far tardi con le amiche in discoteca, a dimenticare il trantran di una settimana, come sempre divisa tra la piccola impresa di pulizie, il marito e un figlio ancora piccolo. Doveva essere un venerdì sera come sempre, a ballare in quel locale in provincia di Novara, una discoteca piccola nemmeno famosa, dove Anna D. andava quasi ogni week-end. E adesso che è morta, forse solo per un malore, una di quelle cose che capitano quando meno te lo aspetti, solo perchè è successo dopo quella notte in discoteca, c'è chi pensa al peggio, alla droga, all'ecstasy, ad una pastiglia assassina come quella che ha ammazzato due settimane fa Jannick. I medici legali non escludono niente, i carabinieri vanno giù duri nei controlli alle discoteche della zona e il magistrato milanese che si occupa delle indagini, Bruna Albertini, ha già disposto l'autopsia che sarà effettuata probabilmente oggi, all'ospedale di Magenta. Per non («eludere niente, per cercare di dare una risposta ad una morte inspiegabile, arrivata magari solo per caso dopo quella notte in discoteca. «Sarà stato un infarto, Anna non prendeva certe porcherie...», raccontano i vicini, che fanno muro all'ipotesi della droga, all'ecstasy che ammazza, così lontana dalla vita di questa ragazza che solo da un anno era arrivata a Bareggio insieme a! marito e al bambino piccolo. Tutti insieme abitavano in un piccolo appartamento in centro, lui muratore, lei a fare le pulizie in giro per gli uffici anche se era la padrone di una piccola azienda, cinque dipendenti appena, tutte ragazze giovani come lei, tutte amiche. E anche venerdì sera, insieme a tre di loro, Anna aveva programmato di andare in discoteca. Il marito sarebbe rimasto a casa insieme al bambino. Era già capitato altre volte, non c'era niente di male, lo sapevano tutti che ad Anna piaceva ballare, amava la musica, le luci, la stessa spensieratezza di quando era una ragazzina. In quattro, sulla macchina di una di loro, erano finite in provincia di Novara, nel locale di sempre. Erano arrivate attorno a mezzanotte, quattro ragazze come tante. Una bibita, magari un goccio di alcool e poi a ballare in mezzo alla pista, a saltare al ritmo della musica sempre più forte. Dicono che magari qualcuno potrebbe avere sciolto una pastiglia in una bibita. Dicono che potrebbe non essersi nemmeno accorta, dell'intruglio drogato che qualcuno le stava offrendo. Dicono tante cose, quando si muore dopo una notte in discoteca. Ma dalle tre amiche che ancora sotto shock sono state ascoltate per un giorno intero, è arrivata una verità sola: che Anna non si drogava, che non aveva mai preso ecstasy in vita sua, che neanche quella sera, nemmeno per provare, era andata oltre una cocacola, magari un dito di whisky. E allora ci sono altre spiegazioni, da cercare in quello che è successo dopo. Dopo le sei del mattino quando Anna è rientrata a casa. Dopo le nove, quando si è alzata e ha iniziato a stare male, a vomitare, a non reggersi più sulle gambe. A chiedere aiuto, ma il marito era già al lavoro. E allora ci ha pensato il figlio piccolo, a chiamare il 118. A dire ai medici di fare presto, perchè la mamma stava male. L'ambulanza è arrivata subito. E poi anche l'elicottero dell'elisoccorso che avrebbe dovuto trasportarla all'ospedale di Niguarda a Milano, dove c'è il centro antiveleni. Dove, se fosse stata droga, poteva esserci un rimedio. Ma anche quei pochi minuti, non sono riusciti a salvare Anna. Che è morta prima ancora di salire sull'elicottero. E l'ambulanza anziché a Milano è andata a Magenta, all'ospedale più vicino, dove Anna adesso è solo un corpo sotto a un lenzuolo sul marmo freddo, in attesa dell'autopsia, in attesa del referto dei medici che potranno cancellare anche il più piccolo sospetto. Perchè quello che c'è per adesso, è solo un sospetto nato per quella notte passata in discoteca prima di morire. Una notte come tante, che si è portata via questa mamma di ventinove anni e allora tutti cercano di trovare almeno una ragione. Fosse anche la peggiore. [f. poi.] Qualcuno potrebbe aver sciolto una pillola di droga nella bibita Le amiche: mai preso una pasticca in vita sua L'allarme è stato dato dal figlio di 9 anni: «Venite, la mamma sta molto male, vomita non si regge in piedi» Continua l'allarme ecstasy nelle discoteche italiane

Persone citate: Anna D., Bruna Albertini

Luoghi citati: Bareggio, Magenta, Milano, Novara