D'Alema spiana la strada del Tir

D'Alema spiana la strada del Tir Braccio di ferro sulle liquidazioni. Il governo domani vara il pacchetto Visco. D'Antoni conferma la mobilitazione D'Alema spiana la strada del Tir Stretta sui «paradisifiscali», donazioni piùfacili ROMA Il giorno dopo il via libera del Senato alla Finanziaria per il 2000 gli sguardi sono puntati innanzitutto sul consiglio dei ministri di domani dove il ministro delle Finanzi; Vincenzo Visco presenterà il disegno di legge collegato che introdurrà misure fiscali e il governo varerà la riforma del Tir (il Trattamento di fine rapporto, la vecchia liquidazione). Nessun aumento delle tasse: il provvedimento dovrebbe contenere invece una riduzione delle imposte di bollo, abolendo ad esempio quella per l'autenticazione delle foto per i documenti personali. Dovrebbe contenere l'esenzione dail'Iva e dalle tasse di donazione per le aziende che intendano regalare libri e computer a scuole o centri sociali. Dovrebbero essere introdotte l'ereditarietà del diritto di riscatto delle case popolari, la revisione di alcune norme fiscali per il bilancio delle banche, nuove regole per i Hoc (i Hot. comunali), por le chiese e le saline. Un capitolo a parte riguarderà i paradisi fiscali: il reddito prodotto sarà imputato al proprietario italiano per la (piota corrispondente alle sua partecipazione e si applicherà quando si deterrà una quota pari ad almeno il 25% e un valore di minimo 15 miliardi. E' previsto poi un ampliamento delle agevolazioni che riducevano per il '99 e il 2000 al 19% l'aliquota sul reddito delle imprese che nello stesso anno investano in beni strumentali nuovi e aumentino il patimonio netto. Sarà infine introdotta la conciliazione bonaria con lo sconto del 50% sulle sanzioni in caso di errori formali nella dichiarazione dei redditi per smaltire l'arretrato del Fisco sui controlli. Interventi saranno introdotti domani anche sul capitolo Mezzogiorno. «Un programma nuovo per il Sud elle dia certezza a tutte le regioni meridionali», ha annuncialo Fabrizio Barca, responsabile del Dipartimento politiche per lo sviluppo del ministero del Tesoro. L'obiettivo e ili «assegnare risorse da una parte alla piccola industria e dall'altra al turismo ma sempre affidando responsabilità agli enti locali e alle regioni nell'operatività di queste scolte». Il governo intende varare domani la riforma del Tfr con la possibilità di prevedere tassi agevolati alle piccole imprese che smobilizzano il Tfr. Per gli autonomi, invece, le agevolazioni devono avere carattere prettamente fiscale, ma il governo si è impegnato a discuterne con le associazioni di categoria prima dell'introduzione. Un primo via libera alla riforma da parte dei rappresentanti dei lavoratori era giunto già venerdì sera, ma il leader della Cgil Sergio Cofferati ha chiesto ieri «stabilità e consistenza alia previdenza integrativa», stabilendo che «l'adesione al Fondo sia stabilito contrattualmente, con la possibilità del recesso da parte del lavoratore» e la destinazione del «Tfr futuro tutto alla previdenza complementare». Ma ieri 6 stala anche la giornata delle critiche al provvedimento che palazzo Madama ha inviato alla Camera. Il ministro Visco ha confessato di essere stato contrario alla misura che introduce la riduzione dell'Irpef sulla prima casa. «La ritenevo una misura a favore dei vecchi, che destinava risorse a chi le ha già», ha spiegato ieri nel corso di un convegno. 11 ministro si è poi lamentato perchè «troppo spesso si sono confusi gli interessi della gente con gli interessi delle categorie, pensando, ad esempio ai medici e non ai maiali». Il leader della Cisl Sergio D'Antoni ha confermato la mobilitazione del 20 novembre contro la Finanziaria, mentre tra Sergio Cofferati e il premier Massimo D'Alema si è registrato un veloce botta e risposta a proposito delle misure che prevedono l'estensione dell'assegno di maternità. Entrambi si sono attribuiti il merito del provvedimento. Il sottosegretario alle Comunicazioni Vincenzo Vita ha annunciato che alla Camera il governo riproporrà l'ipotesi di modificare i canoni di concessione per l'emittenza pubblica e privala nazionale e locale portandolo all' 1% sui ricavi. Il ministro delle Finanze Vincenzo Visco UN TFR DA 25 MILA MILIARDI in sintesi la «fotografia» del fondi pensiono In llalia FONDI I TFR FONDI APERTI Il trasferimento del Tfr dalle aziende ai Fondi «vale» 25 mila miliardi (17-18 mila solo per il settore privato). Il governo vuole farlo attraverso un «collegato», ma i sindacati sono tiepidi, la Confindustria frena, solo gli autonomi sono d'accordo. FONDI CHIUSI Nascono da accordi tra imprese e lavoratori. C'è libertà di adesione individuale. I contributi sono definiti e il tasso di rendimento finanziario 6 garantito. Possono essere versati al massimo il 2% della retribuzione da parte del lavoratore, il 2% dall'impresa e quasi il 30% del Tfr (l'intero per i nuovi assunti). Al 31 gennaio erano iscritti ai 21 fondi autorizzati 380.000 lavoratori dipendenti per circa 461 miliardi di contributi (i lavoratori con meno di 30 anni sono appena il 9% del totale). Durante l'anno sono stati autorizzati altri 10 tondi chiusi (31 quindi il totale). Il maggiore numero di aderenti è dei metalmeccanici (259.000 iscritti, 21% degli addetti) mentre i chimici hanno 78.000 iscritti (31,4%). Possono iscriversi tutti i lavoratori. I promotori sono soprattutto assicurazioni ma anche Sim e banche. Al 31 gennaio su 75 fondi erano iscritti oltre 20.000 lavoratori per 57 miliardi di contributi. Il numero a line ottobre 6 salito a 85. Gli iscritti ai fondi aperti sono soprattutto lavoratori in proprio (49%) ma anche altri lavoratori autonomi (28,2%) e liberi prolessionisti (9,4%). I lavoratori dipendenti sono appena 11 ,9%. Il contributo è definito e il tasso di rendimento finanziario è garantito. FONDI PREESISTENTI Sono 774 i fondi preesistenti la riforma, 609 dei quali nell'area di competenza della Covip. Secondo un'elaborazione del Censis i lavoratori interessati sono circa 1,6 milioni per circa 30.000 miliardi di riserve patrimoniali e circa 4000 miliardi di flussi contributivi annui. M

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