Gli scoiattoli battono i cani da «tartufo» di Franco Pantarelli

Gli scoiattoli battono i cani da «tartufo» Sfida al Central Park Gli scoiattoli battono i cani da «tartufo» Franco Pantarelli NEW YORK Quanti problemi nella «gara» fra cani e tartufi organizzata l'altro al Central Park di New York. L'idea era che mentre in città si svolgeva un convegno con dotte relazioni sul tartufo (fra i temi trattati la «gastronomia molecolare» e il Dna del tartufo), e mentre nei più noli ristoranti italiani c'erano maitre che si avvicinavano ai clienti, mostravano loro con orgoglio un piattino con il prezioso contenuto e li invitavano ad annusare, estasiandosi, al Central Park, contemporaneamente, si svolgesse ima specie di «dimostrazione pratica»: un certo numero di tartufi erano stati sepolti nottetempo e due cani spacializzati nella ricerca dovevano trovarli suscitando un «Oh!» di ammirazione fra gli astanti. Ma come spesso succede, ecco il diavolo metterci la sua brava coda, che per l'occasione ha assunto le sembianze di quella vaporosa degli scoiattoli. Prima die i cani arrivassero, loro avevano già dissepolto buona parte dei tartufi. Il fuori proj;ramma poteva costituire una specie di variante della «promozione» in atto. Qualcosa come «Neanche gli scoiattoli resistono al fascino del tartufo di Alba», ma c'era il particolare che a quegli intraprendenti animaletti, notoriamente di bocca molto buona visto che mangiano tutto quello che trovano, i tartufi non erano proprio piaciuti. Dopo averli dissepolti, infatti, li avevano sdegnosamente lasciati lì e si erano diretti alla ricerca eli qualcosa di più «appetibile», in pratica iscrivendosi al partito di quelli che - da queste parti ce sono non riescono proprio a capire come quel «tubero puzzolente* possa costare 8.000 dollari alla libbra. Poi Leo e Brass, i due cani, hanno trovato i pochi tartufi trascurati dagli scoiattoli e la «cerimonia» ha comunque avuto luogo, seppure in tono minore. Sempre meglio, in ogni caso, di come andò nel 1992 ad Anna Mnoglio, proprietaria del ristorante «Barbetta». Lei portò la sua cagnetta Diana alla Camegie Hall per mostrare quanto fosse brava a trovare i tartufi, nascosti per l'occasione in alcune fioriere. Diana si intimidì, trascurò i tartufi, si rifugiò sotto l'abito lungo della padrona e non ne usci fino a cerimonia finita.

Persone citate: Anna Mnoglio, Brass

Luoghi citati: New York