I sismologi turchi: l'incubo non è finito

I sismologi turchi: l'incubo non è finito I morti sono 360. Estratta dalle macerie una donna incinta amputandole una mano, era scampata a Izmit I sismologi turchi: l'incubo non è finito «In arrivo altri forti terremoti» ANKARA La famiglia di Nilgum Bayran ora scampata al terremoto che, il I'/ agosto, aveva devastato Izmit di struggendo il palazzo in cui abita va. La donna, con marito e figli, si era appena trasferita nella cittadina di Kaynasli, un centinaio di chilometri più ad Est, non lontana da Duzce. Nilgum aspettava un altro bambino, avevano una nuova casa, e speravano di poter ricominciare una nuova vita. Il destino li ha traditi ancora. Alle Hi,57 di venerdì la terra, in Turchia, ha tremato di nuovo: 7,2 gradi Eiehler, poi altre 34 scosse «di assestamento», di magnitudo fino a 5,4 gradi Hichter. L'epicentro ha travolto Duzce, HO mila abitanti, e sfregiato i dintorni, Kaynasli compresa. Per Nilgum e la sua famiglia l'incubo e tornato. La donna è rimasta sepolta sotto le macerie della sua casa per 18 ore. A pochi metri da lei il suo ultimo nato, un anno e mezzo, non era più in vita. Per ore una squadra di soccorritori ungheresi, aiutati dai militari turchi, hanno cercato di liberarla. Ma alla fine i medici hanno deciso che non si poteva piii aspettare. E le hanno amputato una mano. La donna è salva. Il bambino che porla in grembo anche. Ma la vita e distrutta. «Ci troviamo davanti ad un nuovo disastro», ha detto il Presidente Suleiman Demirel. Il Nord Ovest del Paese, la regione più «ricca» ed abitata della Turchia, era già stata devastata il 17 agosto. Ora piove sul bagnato. A Duzce e nelle cittadine circostanti gli edifici crollati sono «centinaia». L'ultimo bilancio delle vittime parla di 360 morti e 1800 feriti, ma parecchie famiglie hanno scavato tra le macerie disperatamente, con le mani, portando via i cadaveri dei propri cari prima che potessero essere registrati. E secondo il sottosegretario alla Sanità, Haluk Tokucoglu, «il numero delle vittime accertate cresce costantemente, man mano che altri morti e feriti vengono portali agli ospedali». Cli ospedali? Duello di Duzce è slato sgombrato anche dei malati che vi erano ricoverati, per timore di crolli. I medici fanno il possibile nel cortile del nosocomio, e la stessa situazione c'è a Holu, 50 chilometri più ad Est, dove sull'autostrada IstanbulAnkara si è aperta una voragine che ha inghiottito diversi automezzi. 1 feriti più gravi vengono portati in elicottero ad Ankara o altrove. Il terremoto, il settimo in meno di quattro mesi, è stalo forte, tanto da essere avvertito fino ad Anlalya, sulla costa mediterranea, ed a Sainsun, sul Mar Nero, entrambe a diverse centinaia di chilometri da Duzce. 1 pompieri hanno lavoralo tutta la notte per spegnere gli incendi, e le autorità hanno ini (irrotto le forniture elettriche per timore di nuovi focolai. La città è al buio. K fa freddo, tanto, per chi dorme all'addiaccio: la temperatura è scesa fino a tre gradi sotto zero, e nel parco della città centinaia di persone hanno cercato di scaldarsi alla luce di grandi falò. Alle squadre di soccorso turche, ieri si sono aggiunte quelle di mezza Europa, di Israele e d'Algeria. Tra i primi ad arrivare, anche stavolta, sono stati i greci, che di nuovo hanno messo da parte l'odio secolare che li separa dai turchi. Già dal mattino erano al lavoro i volontari di «Malgrado tutto», di Lametia Terme, e ieri sera è arrivata la Protezione civile: due sezioni di Vigili del Fuoco, 5 unità cinofilo di Brescia e un nucleo di volontari del servizio sismico nazionale con specialisti di telecomunicazioni. In molti, così, sono stati estratti vivi dalle macerie; 10 dai rottami di un autobus schiacciato da un palazzo. 11 freddo fa temere per la vita dei tanti ancora sepolti. Stavolta, però, «lo Stato è lì con tutti i suoi mezzi», ha detto il premier Bulent Ecevit. Anche per orgoglio i turchi non vogliono annullare il vertice che, giovedì e venerdì, vedrà riuniti a Istanbul i leader dei 54 Paesi Osce, l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa. Bill Clinton è atteso stasera. E il russo Eltsin, che dovrebbe cogliere l'occasione per mostrarsi ancora in salute, ha scritto a Demirel promettendo, come Lamberto Dini, aiuti e solidarietà. I turchi ne avranno bisogno: i sismologi, infatti, prevedono un nuovo terremoto attorno ad Istanbul. |f. sq.] Un uomo anziano piange davanti ad una palazzina distrutta dal terremoto a Duzce la cittadina epicentro del sisma

Persone citate: Bill Clinton, Bulent Ecevit, Demirel, Eltsin, Lamberto Dini, Suleiman Demirel