Un paiono a rischio, lite a foggia di Anna Langone

Un paiono a rischio, lite a foggia Il sindaco ribatte: «Non abbiamo ricevuto nessuna richiesta». L'arcivescovo: «Date le seconde case agli sfollati» Un paiono a rischio, lite a foggia «Da un anno il Comune blocca lo sgombero» Anna Langone FOGGIA Morta l;i speranza, si organizzano i funerali, ma in città non c'è una chiesa abbastanza grande per ospitare più di (ì() bari.'. E per non aumentare lo strazio dei familiari la cerimonia funebre dovrà essere unica. A questo problema è stata dedicata gran parte della riunione del comitato di coordinamento dei soccorsi, convocato dal prefetto Gabriella Sorbilli Lasco in prefettura, dopo due giorni di incontri volanti, fatti da tecnici e autorità sul luogo del crollo, in viale Giotto. I funerali si terranno al Campo Fiera, dove già da ieri volgono portate le salme. La cerimonia e prevista per martedì pomeriggio, con l'intervento del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ma la data potrebbe anche slittare, Dipende dalla durata dei lavori di scavo, un po' meno dalle autopsie, visto die vengono latte a campione e già ieri ne sono state eseguite alcune. Sul fronte delle; indagini, da registrare un breve incontro che il sottosegretario alla Protezione civile Franco lìàrberi ha tenuto con i duo magistrati, Falcione e Tavano, che indagano sul crollo. L'inchiesta, che ipotizzi il reato di omicidio plurimo colposo, per ora non ha colpevoli, ma cresce la psicosicrolli fra la gente. Ieri mattina i tecnici del Comune hanno ispezionato a lungo la zona del crollo e il palazzo «gemello» già sgomberato, attaccato a quello crollato in viale Giotto. Il prefetto e l'assessore all'Urbanistica Ennio Rizzi hanno detto che in queste costruzioni non c'è neppure una crepa: tempo un mese per i controlli statici e le famiglie ora ospitate in albergo potranno farvi rientro Pertutti loro intanto è cominciata la vita da sfollati: avranno a disposizione 10 minuti al giorno per salire in casa e prendere le cose più urgenti. Sono previsti altri sgomberi, ma solo per una palazzina popolare nelle vicinanze del crollo, in via Bellucci, dove abitano 12 famiglie, e por una vecchia abitazione del cen- tro storico, dove vivono 17 nuclei familiari. Nel caso dell'abitazione dell'lacp, è ancora in piedi, tra Comune e istituto, la querelle che ne ha impedito per un anno lo sgombero. Il presidenti; dell'lacp Paolo Belmonte sostiene di avere sollecitato a più riprese, dopo le prime segnalazioni degli inquilini giunte nel dicembre '98, l'emanazioni! dell'ordinanza di sgombero da parte del Comune, il sindaco Agostinacchio rispondo che l'Iacp non ha inviato al Comune il progetto per la ristrutturazione. L'amministrazione comunale è comunque pronta ad intervenire per liberare la palazzina. Gli sgomberi per ora non sono previsti: bisognerà prima accertare l'effettiva situazione di pericolo. Il Comune si accollerà in ogni caso le spese alberghiere e di fitto, ma dall'arcivescovo di Foggia-Bovino, Domenico d'Ambrosio, parte un'altra proposta: i credenti offrano la loro seconda casa agli sfollati, la diocesi si farà garante per quanti risponderanno: «La solidarietà deve seguire itinerari diversi». E itinerari diversi, viste le dimensioni della sciagura, sembra seguirle anche il dolore. Alcune scuole hanno organizzato cerimonie per ricordare studenti e insegnanti uccisi dal crollo: all'istituto tecnico-commerciale «Rosati» intitoleranno due aule a studentesse scomparse, fra le quali c'è Angela Alessandrino. I commercianti di corso G aribaldi rinunceranno agli addobbi di Natale per devolvere la cifra alle famiglie delle vittime, mentre stanno comparendo altarini con fiori e messaggi in vari punti della città. La porta della pizzeria «La Fasina» in via Nicola Parisi ha la porta piena di mazzi di fiori e di messaggi di anonimi clienti, dedicati a Michele e Norma Lombardi, la coppia che la gestiva inghiottita dalle macerie, lasciando la piccola Laura di tre anni. In viale Giotto intanto si riduce sempre di più il numero dei parenti in attesa, visto che i morti, sorpresi dal crollo in ascensore o sulle scale, sono stati quasi tutti recuperati. La pattuglia di sopravvissuti, 10, si è assottigliata, con la morte in ospedale di Alfredo Gramazio, il vigile del fuoco a cui erano state amputate le gambe. La rabbia e la disperazione si sono trasferite tutte all'obitorio: alcuni parenti hanno avuto una violenta lite con gli addetti. Fra le macerie rimane, sfinito, Giuseppe Padalino, il saldatore che si è salvato perché era fuori per lavoro: continuerà a scavare con i soccorritori fino a quando non saranno recuperati i corpi della moglie e dei tre figli. Cresce la psicosi dei crolli. «Nessuna crepa nell'edificio gemello a quello crollato»

Persone citate: Agostinacchio, Angela Alessandrino, Carlo Azeglio Ciampi, Domenico D'ambrosio, Falcione, Gabriella Sorbilli Lasco, Giuseppe Padalino, Norma Lombardi, Paolo Belmonte, Tavano

Luoghi citati: Foggia