«Un monito per la sinistra» di Federico Geremicca
«Un monito per la sinistra» L'APPLAUSO DEL SENATORE «E ORA CRAXI TORNI PER LE CURE, IL RESTO SI VEDRÀ'» «Un monito per la sinistra» Andreotti: basta con la storia di comodo, intervista Federico Geremicca ROMA B RAVO D'Alema, dice - più 0 meno - Giulio Andreotti. Bravo a dire che la storia d'Italia non è stata una grottesca sfida tra ladri e assassini: ma allora, so è cosi aggiungo - l'acciainolo tornare. Bottino Craxi. Magari anche solo por curarsi, senza pretendere tutto e subito: perché a chiedere tutto si rischia di ottenere niente... (hiosl.o dico Giulio Andreotti, l'uomo la cui doppia assoluzione sfa cambiando il corso di molto coso, dallo parti dei Palazzi che contano. Chiedo clemenza por l'amico Bettino (e chissà che domani non la solleciti anche por l'amico Forlani, terza e ultima lettera del non dimenticato CAF): e lo fa con tono pacato, avendo chiaro che il momento e decisivo e che a pigiare troppo sull'acceleratore si rischia l'incidente e niente più. Polemiche poco o niente, dunque, E gli unici strali (avvelenati, per la verital li riserva a Giancarlo Caselli, l'uomo che lo ha portato alla sbarra con l'accusa di mafia. Che lo pare, dunque, della proposta di revisione storico-politica avanzata dal presidente D'Alema? «Il testo è molto accettabile». E poi? «Lo interpreto come una sorta di monito indirizzato a tutti: e prima di ogni altro, direi, ad alcuni amici dello stesso D'Alema». E perché? «Perché chi ò impegnato nella costruzione di un nuovo socialismo europeo, e non voglio fare paragoni importanti né citare Bad Godesberg, non può continuare a restare aggrappato ad una ricostruzione storica di comodo che vede sistemato tutto il bene da una purte e il male dall'altra». Alcuni però hanno commentato: troppo comodo che Massimo D'Alema ci arrivi oggi, quando De e Psi non esistono più perché decapitati e uccisi da Tangentopoli... «E una obiezione giusta, certo. Ma in questa occasione non tanto calzante. Infatti, credo che con le sue dichiarazioni D'Alema abbia voluto soprattutto prendere le distanze da personalità che sono nel suo stesso campo, e che anche di recente hanno criticato ogni decisione del governo in materia di giustizia», E con chi ce l'avrebbe, D'Alema, scusi? «Non ha sentito cosa dice Caselli del giusto processo, leggo approvata dal Parlamento quasi all'unanimità? Attacchi spietati: e Caselli non è uno studioso, un intellettuale, un ricercatore, ma un importante dirigente dell'amministrazione statale. Ecco, da parte di chi ha responsabilità così grandi, ci vorrebbe un po' piti di rispetto per le decisioni del Parla mento!». Torniamo al punto: che è complicato dal fatto che le dichiarazioni di D'Alema si intrecciano col cosiddetto caso-Craxi, sempre più ammalato ma da ieri liberato da due mandati di cattura. Lei gli ha parlato, di recente? «No, ho visto e sentito il figlio Bobo. Che mi ha confermato che il papà non sta affatto bene;». E' sempre dell'idea che a Craxi debba esser concesso di tornare in Italia? «Direi di sì, soprattutto se sta così male. Del resto sono quafti sette anni che è ad Hammamet. Direi che, in pratica, ha scontato una specie di domicilio coatto». Crede che in questo clima di revisione storico-politica D'Alema debba e possa fare di più per il ritorno di Craxi a Roma? «Ha già detto, mi pare, di non esser personalmente contrario al rientro. Ma io starei attento ad insistere e ad allargare la faccenda. Bisogna andare per gradi. Se c'è un problema di emergenza sanitaria, mi concentrerei su quello, tenendo distinta la questio- i ne più complicata di un ritorno definitivo. Infatti, ho l'impressione che se i due problemi si intersecano si blocca tutto e non si ottiene alcun risultato. Allora io dico: una cosa alla volta. Ora vediamo se è possibile che Craxi torni in Italia per avere le cure di cui ha bisogno. Di tutto il resto si parli dopo, altrimenti non si otterrà né l'uno né l'altro risultato». «Il premier prende le distanze da personalità che sono nel suo stesso campo Penso a certi attacchi spietati rivolti da Caselli al governo» Il senatore avita Giulio Andreotti «Credo che D'Alema abbia voluto soprattutto prendere le distanze da personalità del suo stesso campo»
Luoghi citati: Bad Godesberg, Hammamet, Italia, Roma
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