Volare, sogno fatale per la giovane Katia
Volare, sogno fatale per la giovane Katia Volare, sogno fatale per la giovane Katia Lirio Abbate PALERMO La stanzetta di Katia è piccola, situata alla fine del corridoio dell'appartamento al secondo piano di una palazzina al centro di Palermo. Sul comodino accanto al letto c'è la foto della giovane hostess con il fidanzato. Tutto è in ordine. Nessuno dei famigliari ieri sera ha voluto toccare nulla. La stanzetta di Katia è rimasta così come lei l'ha lasciata giovedì, prima di «volare». La notizia che un aereo era precipitato in Kosovo, Ino Piazza, il fratello di Katia, l'aveva appresa dalla tv. Dentro di lui si era subito acceso il sospetto che quella tragedia avrebbe finito per coinvolgerlo. Quando i giornalisti, ieri sera, lo hanno chiamato al telefono, lui ha collegato subito la notizia: «Mi chiamate per l'aereo? E' successo qualcosa a mia sorella? Il papà della hostess, Piero Piazza, impiegato al centro di meccanizzazione postale di Palermo, era al lavoro. E' tornato a casa dopo che il figlio l'ha chiamato in ufficio. La mamma era uscita di casa per fare la spesa. Nessuno li aveva avvertiti. La porta dell'appartamento viene aperta ai giornalisti da Ino Piazza, un ragazzone di un metro e ottanta, architetto, con la paura di volare. «Ho sempre odiato gli aerei - dice fra le lacrime il giovane professionista -. Per questo motivo non V( >U>vo che mia sorella intraprendi si ; questa carriera, ma per lei ero il 'ogno di una vita. Fin da picco I desiderava fare la hostef ■ 'j. questo aveva scelto iascuoi perii turismo». Caterina Piazza, 24 anni, Katia per gli amici, l'unica hostess a bordo dell'aereo del Pam precipitato nei pressi di Pristina, prima di essere assunta dalla Sifly aveva lavorato come hostess per altre due compagnie siciliane: Air Sicilia e Med Airlines. I suoi amici la descrivono come una ragazza carina, estroversa, sempre pronta a lanciarsi in nuove avventure. Dopo il diploma come perito turistico nell'istituto «Marco Polo» aveva subito tentato di fare la hostess. Ino Piazza non riesce a trattenere la rabbia: Katia doveva sposarsi a giugno, aveva in mente tante cose per la sua vita, «ma questa passione maledetta, que¬ sta voglia di volare hanno spezzato tutto». «Mi sembra di vivere un film. Proprio oggi ho discusso a lungo con la mia fidanzata - dice Ino - perché anche lei vuole fare questa professione, ed ho cercato di impedirglielo, adesso questa brutta notizia conferma la mia paura ed il terrore è sempre più vivo». «Era così carina - aggiunge l'architetto che avrebbe fatto strada nel campo della moda, almeno non avrebbe rischiato la vita». ' Ino domanda al cronista: «C'è qualche speranza che possa essersi salvata?». Poi chiede ai giornalisti di lasciare l'appartamento prima che i genitori arrivino: «Quando mia madre e mio padre saranno qui vorrei essere solo con loro. In questo frangente avrei tanta voglia di gridare, di spezzare tutto, ma a cosa può servire». Poi chiama al telefono gli zii, anche loro all'oscuro di tutto. «Non posso ancora crederci, mi sembra un incubo dal quale non riesco od uscire aggiunge tra le lacrime - anche se adesso devo farmi forza per sostenere mio padre e mia madre. Come faranno a sopportare questo dolore?».
Persone citate: Caterina Piazza, Katia Lirio Abbate, Piero Piazza
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