Un rapporto già domani in Procura di Antonella Rampino

Un rapporto già domani in Procura La magistratura indaga sulle condizioni di manutenzione delTAtr42, ma non si esclude nessuna ipotesi Un rapporto già domani in Procura Parte un procedimento «contro ignoti» \ Antonella Rampino ROMA La Procura di Roma avvierà un'inchiesta sulle cause che hanno provocato la caduta dell'aereo del Programma Alimentare Mondiale, e già domattina è atteso a Piazzale' Clodio un primo rapporto dei carabinieri. Il procedimento sarà avviato contro ignoti, ed è facile prevedere che riguarderà anzitutto le condizioni tecniche e di manutenzione dell'Atr42 che proprio da Roma era partito alla volta di Pristina. Mentre in Kosovo, come annunciato da Staffan De Mistura, responsabile del Pam, organizzazione che è parte integrante delle Nazioni Unite, un'inchiesta verrà condotta anche dalla componente francese della missione. E naturalmente, tra la costernazione espressa per lettera da Carlo Azeglio Ciampi a Kofi Annan, l'unità di crisi istituita congiuntamente dalla Farnesina e da Palazzo Chigi, e le pubbliche dichiarazioni di cordoglio ai familiari delle vittime da parte delle autorità dello Stato, in alcune dichiarazioni si chiede di far piena luce su quanto è accaduto. Staffan De Mistura, che ieri sera era a Roma nella sede del Pam, ricordava che «due acrei dell'organizzazione sono stati abbattuti quest'anno in Angola, proprio perché cercavano di raggiungere la popolazione civile nonostante la situazione di guerra». E pur sottolineado che «in questo caso non ci sono al momento prove o segnali che si sia trattato di un attentato», è ovvio che l'ipotesi non si possa scartare a priori. Ne è consapevole anche il presidente della Commissione parlamentare di controllo sui servizi segreti, il brzista Franco Frattini, il quale significativamente dice che «non abbiamo elementi, al momento, per esprimere alcuna valutazione, ma certo il tipo di percorso dell'aereo e alcune caratteristiche della zona, teatro fino a poco tempo fa di una guerra, invitano a porre nelle prossime ore la massima attenzione a un'eventualità diversa da quella del semplice guasto tecnico». L'unica ipotesi che Frattini si sente, a caldo, di scartare è quella di un attentato, non fosse altro perché «nessuna segnalazione ci è arrivata, che io sappia, dai servizi segreti». Anche il presidente della Commissione difesa, il diessino Valdo Spini, in un passaggio della sua dichiarazione di cordoglio per le vittime chiede «l'accertamento della verità, dobbiamo capire bene cosa sia accaduto». Presa di posizione doverosa, quando ci sono tante vittime, ma tanto più nel caso in questione: perché ieri, per molte ore, attorno all'aereo scomparso dai radar attorno alle 11 e 30 del mattino, c'è stato mistero. Ovvero, non si è avuta ufficialmente notizia della sua scomparsa, anche perché un altro velivolo, del tutto simile, era in volo sulla stessa tratta. La presidenza del Consiglio, attrezzata con una sala di crisi, e la Farnesina si erano però attivate già in tarda mattinata. Massimo D'Alema, in stretto contatto col ministro degli Esteri Lamberto Dini, ha seguito nel corso delle ore l'evolversi della situazione. Si è rimasti a lungo incerti sulla sorte dell'aereo, e a dissipare ogni dubbio sono servite le informazioni che, dall'unità di crisi, si avevano con gli organismi dell'Onu, i comandi della Nato, la direzione della Missione Arcobaleno, la nostra ambasciata a Belgrado. Carlo Azeglio Ciampi ha appreso la notizia mentre era in Prefettura, al termine della sua visita ufficiale a Roma: rientrato al Quirinale, ha scritto un messaggio a Kofi Annan, segretario generale dell'organizzazione colpita dalla tragedia, le Nazioni Unite, senza dimenticare «le famiglie delle vittime, molte delle quali appartenenti al mio Paese». Luciano Violante ha espresso il proprio cordoglio a Staffan De Mistura, mentre il ministro degli Interni Rosa Russo Jervolino, che conosceva una delle vittime, ricorda l'agente scelto Marco Gavino, «un operatore della solidarietà che rappresentava il Paese in una missione di pace». Ciampi scrive ad Annan per esprimere il cordoglio italiano «senza dimenticare le vittime del mio Paese» Il presidente del Comitato di controllo sui servizi segreti Frattini: «Non è detto si tratti di semplice guasto tecnico» \ Un campo profughi in Kosovo e, a sinistra, l'agente scelto di polizia Marco Gravino

Luoghi citati: Angola, Belgrado, Kosovo, Roma