Il preno sale ancoro di Raffaello Masci
Il preno sale ancoro Il preno sale ancoro Carpi non rinuncia a negoziare «Ma solo se saltano gli scioperi» Raffaello Masci ROMA La benzina è aumentata di nuovo (dalle 5 alle 10 lire a seconda della marca) e ha riassorbito parte dello sconto fiscale elargito dal governo ma, come se non bastasse, sarà difficile trovarla se i benzinai confermereranno gli scioperi ( 16 giorni) proclamati. Sedici milioni di automobili rischiano di diventare fuorilegge dal gennaio prossimo e 5 milioni e mezzo sarebbero addirittura da buttare, senza peraltro alcuna «rottamazione» che consenta di alleviare la perdita.Sono, dunque, tempi cupi per gli automobilisti italiani. Ma se questo è lo strappo, ci sia di consolazione sapere che qualcuno sta pensando alla pezza.Innanzi tutto è altamente probabile che l'Italia ottenga una proroga al bando della benzina Super decretato dalla Commissione europea, e che quindi quei 5,5 milioni di veicoli possano godere di una condanna a morte dilazionata. Si tratterebbe secondo l'Aci - «delle fasce più deboli della popolazione» e questo renderebbe il provvedimento comunitario quantomai inviso. Infatti chi poteva permettersi di cambiare auto l'ha fatto durante la grassa stagione delle rottamazioni ma per l'anno venturo - ha assicurato il ministro dell'Ambiente Edo Ronchi «non sono previsti dalla finanziaria ulteriori sgravi, in quanto non c'è la copertura».Il governo d'altronde ci ha provato ad alleviare le pene degli automobilisti rinunciando a 30 lire dell'esoso (74% del prezzo alla pompa) prelievo fiscale, ma poiché l'Opec non ci pensa affatto a seguirne l'esempio e ha lasciato che il greggio sfondasse nuovamente la soglia dei 24 dollari al barile, ieri ^Shell, Tamoil ed Erg. hanno «dovuto» riadeguare il listino con aumenti della benzina dalle 5 alle 10 lire.- Con sommo disappunto dei'consumatori ma anche dei petrolieri' r quali hanno denunciato che i consumi sono in caduta complessivamente dello 0,6% ma a fronte di un aumento del gasolio del 3%, le benzine sono scese del 4,8%.La situazione non può andare avanti così, tant'è che il segretario della Cisl Sergio D'Antoni ha sollecitato l'Autorità per l'Energia ad intervenire «non per tornare a un listino amministrato ma perché il prezzo della benzina va comunque messo sotto controllo, come quello del gas e dell'energia elettrica». Il problema è che trovare benzina nelle prossime settimane potrebbe essere difficile, se non verranno revocati i 16 giorni di sciopero proclamati dai distributori, anche autostradali. Ieri il sottosegreta rio all'Industria Umberto Carpi, che ha la delega in questa spinosa materia, ha detto che il governo è apertissimo al confronto con i benzinai, ma a patto che lo sciopero venga revocato: «Una nuova riunione con gli esercenti verrà convocata solo se si verifiche rà che c'è disponibilità a discutere anche della revoca dello sciopero - ha detto Carpi - . Se, invece, c'è esigenza di farlo comunque, allora la lascerò sioga re». Il braccio di ferro tra governo e benzinai sul decreto legge che anticipa l'entrata in vigore della liberalizzazione al 2000 per ora è ad un punto morto. Nel corso del fine settimana il sottosegretario Carpi lascia intendere che ci saranno nuovi contatti «ma solo se c'è reale volontà di incontrarsi a metà strada, da una parte revocando lo sciopero e dall'altra modificando il decreto in senso migliorativo». Quale che sia l'esito di questa dialettica, però, pare difficile che possa essere revocata la prima tranche delle agitazioni, prevista tra martedì e sabato prossimi. | Il presidente della Commissione Europea Romano Prodi
Persone citate: Carpi, Edo Ronchi, Romano Prodi, Sergio D'antoni, Umberto Carpi
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