MISSIONE DIFFICILE di Paolo Passarini

MISSIONE DIFFICILE MISSIONE DIFFICILE Paolo Passarini IERI si è improvvisamentt diffuso un euforico ottimismo sulla possibilità di arri vare in tempi rapidi anche a una riforma della legge elettor.i le. Favorito dal doppio voto della Camera di mercoledì su giusto processo e elezione diretta dei presidenti della Regioni, questo ottimismo è lievitato in seguito ad alcune dichiarazioni di ('arlo Azeglio Ciampi. 11 Presidente prima ha definito «matu ra e possibile» un'intesa per cambiare la legge elettorale e poi, parlando con i giornalisti, ha lasciato chiaramente intendere di poggiare questa sua fiducia su precise assicurazioni ricevute. Ma la questione è apparsa subito più complessa. LE CASTAGNE. Ciampi si sta in effetti impegnando con coercn za da tempo perche si ottengami risultati sulle riforme e il doppio voto di mercoledì è stato senz'altro anche merito suo Inoltre si sa che il presidente, utilizzando anche i consigli di Gifuni e Maccanico, ha incaricato Manzella di studiare una soluzione e questi ha proposto di estendere alla Camera il siste ma del Senato, Sarebbe la via più semplice e, probabilmente, con i minori attriti. Silvio Berlusconi, al contrario di quanto circolato in questi giorni, non ha affatto cambiato idea sul doppio turno di collegio (che è alla base della proposta di maggioranza, la cosiddetta Amalo Villone), per la buona ragione clic, secondo i suoi calcoli );h potrebbe far perdere fino a 80 seggi. C'è sempre stata, invece, una sua disponibilità al doppio turrio di coalizione (scartato dalla maggioranza), mentre ieri il suo capogruppo al Senato, Enrico La Loggia ha aperto a qualche altra forma di monoturno E' quindi possibile che, in linea di principio, il Cavaliere abbia espresso a Ciampi una disponibi liia ili principio, ina una disponi bilità politica è un'altra cosa. Fino a du- pende sul suo capo la «par condicio» proposta dal governo, Berlusconi non intende fare niente per togliere altre castagne dal fuoco per il governo, come ieri ha detto il suo fedele Beppe Pisanu. REAZIONE A CATENA. Non c'è, quindi, per Massimo D'Alema la confortante speranza di riuscire presto a bissare sulla legge elettorale il successo di mercoledì scorso. Nel frattempo, il pie miei ha annunciato che andrà in Parlamento prima del voto sulla Finanziaria (metà dicembre) ma per parlare più di questa che del rilancio della maggioranza, come aveva promesso in un primo tempo. Il rilancio infatti non c'è e, anzi, sta nascendo un grave problema a causa del nascente Trifoglio. Non c'è nessun ostacolo ad allearsi con esso da parte di Quercia e Asinelio, ma un problema serio viene posto dai Popolari, per i quali entrare nell'Ulivo assieme a Cossutta con il Trifoglio libero di pescare al centro sarebbe un massacro. paopass@tin.it