«Irregolarità in quel palazzo»

«Irregolarità in quel palazzo» «Irregolarità in quel palazzo» Un superstite: era uscita l'armatura di ferro Inviato a FOGGIA Ipotesi, solo ipotesi per una sciagura che secondo la gente del quartiere era prevedìbile, ma che per il sindaco e la stessa polizia non era affatto annunciata. Mentre una nuvola di polvere ancora incombe sulle macerie del palazzo del viale Giotto, e mentre i vigili del fuoco e i volontari continuano a scavare fra i calcinacci, la macchina della giustizia comincia a muoversi. I sostituti procuratori Gabriella Tavano e Emanuele Falcione hanno acquisito tutta la documentazione amministrativa che riguarda lo stabile di sei piani venuto giù come un castello di carte, mentre i tecni¬ ci hanno eseguito i primi sopralluoghi. Le ipotesi formulate nelle ore immediatamente successive al disastro sono due: quella di un cedimento delle strutture portanti del fabbricato e l'altra, non meno inquietante, secondo cui le fondamenta poggiavano su un terreno imbevuto d'acqua. Come dire tutto e niente. Nessuno, per il momento, se la sente di affermare in via ufficiale che nel palazzo della morte tutto fosse in regola. Voci, solo voci raccontano le solite, tristi storie di un palazzone costruito come tanti alla fine degli Anni Sessanta, con gran risparmio di ferro nel cemento e una certa approssimazione nei calcoli sulla staticità, anche se c'è chi fa notare come il fabbricato abbia resistito benissimo a una spallata possente come quella del terremoto dell'80. E' anche vero che quando i lavori per la costruzione del fabbricato furono eseguiti, dal '68 al '71, la legge imponeva pochi vincoli alle imprese: perfino i sondaggi idrogeologici erano facoltativi. A quell'epoca, inoltre, non esistevano le norme antisismiche che oggi impongono di edificare con criteri di sicurezza impensabili trent'annifa. E poi bisogna da accertare quanto c'è di vero nelle voci che, ancora una volta incontrollate, si inseguono attorno al cratere scavato lì dove fino all'altro ieri sorgeva uno stabile in cui vivevano 24 famiglie. Raccontano, queste voci, che tempo fa erano state fatte delle segnalazioni su una serie di anomalie notate da una squadra di operai che dovevano piastrellare un garage: dai pilastri erano uscite delle sbarre di ferro, come se un peso eccessivo le avesse piegate. «Nella parte bassa del palazzo era fuoriuscita l'armatura in ferro conferma Aldo Guidone, uno dei superstiti del crollo -. Mio figlio aveva chiesto all'amministratore una riunione per esaminare la situazione». Ma il sindaco, Paolo Agostinacchio, nel suo ufficio al primo piano del Municipio dice, carte alla mano, che all'ufficio tecnico non sono mai giunte denunce su irregolarità nel palazzo crollato. «Una sola segnalazione risale al '95, e riguarda wao tettoia abusiva. Quanto ai rarage, non ci risulta siano stati cciumessi illeciti». E allora? Allora, commenta il sindaco, il fatto che agli atti non risultino illegalità non significa che «lì sotto, nelle fondamenta dello stabile, non sia avvenuta qualche magagna, magari un'attività abusiva». Il palazzo di via Giotto non è mai stato sottoposto a un esame sulla staticità perché nessuno l'ha chiesto, aggiunge il sindaco, che legge le prime righe del rapporto firmato dall'ingegnere capo del Comune, Biagini. Il tecnico spiega che l'Osservatorio sismologico di Foggia ha registrato alle 3,12 un movimento del terreno per la durata di diciotto secondi. Dice Federico Negri, direttore dell'Osservatorio: «Per me c'è stato uno svuotamento, come se si fosse verificato un abbassamento del livello del terreno». Fra le persone scomparse sotto le macerie c'è anche il costruttore dello stabile crollato, Antonio Delli Cam. «Il fatto che nell'edificio abitasse anche lui dimostra che Delli Carri era sicuro della solidità del palazzo», dice l'amministratore del condominio Luigi Lacotana. [f. ni il.] Laura, la prima bambina estratta viva dalle macerie, i suoi genitori sono morti

Persone citate: Aldo Guidone, Antonio Delli Cam, Biagini, Delli Carri, Emanuele Falcione, Federico Negri, Gabriella Tavano, Paolo Agostinacchio

Luoghi citati: Foggia