Lezioni di piemontese

Lezioni di piemontese BUONGIORNO flassimo Gramelllni |S|^NA ragazza di Torino scrive InSP*P«r lamentarsi del giovaB^^ne fidanzato, filoserbo e stali^nista, che la vorrebbe iscrivere a una scuola di piemontese «per combattere la massificazione culturale americana». Il deputato Mario Borghezio, leghista, si agita contro i doppi assegni familiari concessi a un extracomunitario bigamo (quando la realtà supera le barzellette) e contro un politico della sinistra torinese che ha parlato in arabo durante il Consiglio comunale, mentre a lui impediscono di usare il dialetto dei padri. Sono bagliori nel buio e illuminano un movimento che cresce nelle viscere della società, mettendo insieme persone diversissime in nome Lezioni di piemontese della stessa paura: quella di perdere la propria identità. Come vittime di un assedio, ci si sente minacciati da tutto - un hamburger, un film di HoUywood, una donna col chador e si dà improvvisamente valore a quelle radici che per decenni avevamo calpestato: il nostro cibo, la nostra lingua, i nostri riti. Finché la difesa si limita a questo orgoglioso contrattacco non può farci che bene, riducendo i rischi di una degenerazione. Perché è inutile fare gli struzzi, come negli anni che precedettero l'ascesa delle Br: è da qui che potrebbero liberarsi i germi di un nuovo euroterrorismo, che avrà nei simboli vincenti dell'America e dell'Islam gli obiettivi designati.

Persone citate: Mario Borghezio

Luoghi citati: America, Torino