IL FATO E LA LEGGE
IL FATO E LA LEGGE IL FATO E LA LEGGE Mario Fazio Qi RISCHIO ia l'allarme tre milioni» a A PAGINA 4 UESTI disastri si ripetono con analogie impressionanti, al Nord come al Sud, e non soltanto in città che hanno parti di sottosuolo più insidiose, vedi Napoli. Dopo la strage di Foggia tocca al Parlamento e al Governo agire - subito - per la prevenzione. Il sottosegretario ai Lavori Pubblici Gianni Mattioli ha presentato un disegno di legge per la sicurezza e la manutenzione dei fabbricati: richiederà un certificato di garanzia (progetto, strutture, qualità dei materiali) su cui annotare i risultati di ispezioni periodiche. Il Parlamento sta davvero per approvarlo, nei giorni della Finanziaria? L'ap- plicazione della m^k***m norma a milioni di edifici richiederebbe anni, ma intanto si cominci da quelli in situazioni a rischio o risalenti a periodi sospetti, e da quelli in cantiere o in progetto. Per individuare le zone di pericolo esistono tecniche diagnostiche che consentono di accertare presenze di cavità sotterranee, di infiltrazioni e di cedimenti nascosti. Le strutture di edifici che mostrano crepe e altri segni allarmanti possono essere esaminate scientificamente. Si tratta di mettere in moto un meccanismo indubbiamente gigantesco e costoso, ma di cui un Paese civile non può più fare a meno. Si pensi al consolidamento di vecchie costruzioni nelle aree più esposte ai terremoti, al milione e mezzo di alloggi da recuperare nei Centri Storici, in gran parte con finanziamenti privati. Sarebbe delittuoso rifugiarsi nella confusione dei ruoli e delle competenze. Le grida di dolore saranno inutili se il Governo e il Parlamento non aggiorneranno la carta del rischio geologico, facendola rispettare nei piani regolatori, e non estenderanno a tutti i Comuni la legge n. 1684 del 1962 (ora limitata alle zone fortemente sismiche) che vieta di costruire su terreni instabili e detta regole per la sicurezza di fondazioni e strutture. Si tratterà di imporle. Ma questi provvedimenti ci assicurerebbero che la questione ambientale non si dimentica il giorno dopo l'ultima strage.
Persone citate: Gianni Mattioli, Mario Fazio
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