Mtv-Day, tutti a Dublino da Ricky Martin a Britti di Marinella Venegoni
Mtv-Day, tutti a Dublino da Ricky Martin a Britti Questa sera in diretta si assegnano gli Awards Mtv-Day, tutti a Dublino da Ricky Martin a Britti Jovanotti contro il governo e la Melandri «Datepiù spazi ai giovani e alla musica» Marinella Venegoni Inviala a DUBLINO Alla fine, anche l'Europa della musica pop nasce grazie agli americani. MTV manda in onda stasera in diretta dal Point, un'arena da 10 mila posti di proprietà degli U2 (come quasi tutto a Dublino), l'annuale edizione degli Europe Music Awards, specie di Oscar della Musica di MTV filiale europea, dove a votare sono i telespettatori, per lettera e via web. La festa comincia alle 21, con replica immediata. Sono previsti un miliardo di spettatori nel mondo: l'Italia (con la città di San Pietroburgo nelle Russie) è l'unico luogo che possa godersi gratis la passerella delle nominations e i canti in diretta o in playback di Whitney Houston e Mariah Carey, Britney Spears e Cardigans, Corrs e Underwotid, Geri Halliwell e Iggy Pop. A Dublino, l'Italia è benissimo rappresentata: piuttosto curioso, se si considera che la nostra Mtv è ufficialmente alla vigilia della chiusura, dopo che Rete A che la ospita non è stata scelta fra le tv che possono continuare a trasmettere. In realtà, il team italiano della rete presente a Dublino ostenta una tranquillità che fa intuire una soluzione - chissà quale - vicina. Stasera, a mostrare il presente della nostra musica ci sarà Ligabue (con tante canzoni carine, gli fanno cantare «L'odore del sesso»!); e c'è anche una rosa di miglior artisti italiani dai quali uscirà il vincitore, composta da: Vasco Rossi, Alex Britti, Elio e Le Storie Tese, Negrità e Jovanotti. Quest'ultimo è arrivato ieri mattina, con la fedelissima Francesca. E' stato anche scelto per consegnare stasera un premio importante, al miglior interprete maschile (nella rosa delle nominations ci sono Ricky Martin, George Michael che potrebbe aprire la serata, Sasha Tom Ford, Will Smi- Jovanotti th e Robbie Williams). Lorenzo, come tutti coloro che vivono di musica, ama Dublino ancor prima di visitarla, e si dimostra felicissimo di essere agli MTV Awards: «Sono stato in Italia il primo V.J. di MTV, nel '90; ora sono anche candidato a un premio. Mi diverte questa festa, e come andare allo zoo; quando vado ai safari in Africa, vedo i leoni veri; qui, incontrerò George Michael in persona». Come sempre accade fra italiani all'estero, la conversazione si sposta sui guai nostrani; Jovanotti è per esempio convinto che MTV Italia non chiuderà: «E' l'unico Paese dov'è in chiaro, perché da noi i satelliti sono un optional per pochi; chi prenderà mai la decisione cosi impopolare di oscurarla? Il pubblico poi è anche composto di futuri votanti, non dimentichiamo che Mtv negli Usa ha contribuito a far eleggere Clinton». Esperto ormai di situazioni politiche squisitamente italiane, il rapper di Cortona si sbilancia in una teoria di legge delle telecomunicazioni: «Una legge deve ormai tener conto del progresso tecnologico. Uno Stato moderno dovrebbe preparare le coscienze a scegliere, e non scegliere per conto delle coscienze». Già, ma a questo proposito, chi più si è occupato dei problemi della musica in Italia dopo che Veltroni ha cambiato mestiere? «Lui aveva fatto una riunione, e c'eravamo tutti. Poi non è successo più niente. Il ministro Melandri dovrebbe smettere di farsi vedere in giro, di partecipare a tutto e cominciare invece a fare politica: dire che bisogna abbassare l'Iva sui dischi, che bisogna creare spazi per la musica, riconvertendo magari gli spazi industriali abbandonati. Investire sui giovani è la politica più intelligente: cosi risolvi anche il problema della disoccupazione». Jovanotti
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