In Algeria la vendetta delle vittime di Domenico Quirico

In Algeria la vendetta delle vittime Strage di «pentiti» In Algeria la vendetta delle vittime Domenico Quirico Djcmil Benrabah, segretario generale della organizzazione che raggnippa le vittime del terrorismo, è certamente un uomo saggio: «Deprechiamo la vendetta, la consideriamo alla stregua del terrorismo». Ma la saggezza è difficile da praticare quando sull'altro piatto della bilancia ci sono contornila morti o un abisso di memorie violente che arruginiscono i nervi e incendiano la volontà. Tutto è cominciato silenziosamente, in sordina, corno tutto le grandi tragedie. Da alcune settimane i primi terroristi islamici «perdonati» dalla legge voluta dal presidente Boutefiika per chiù dere gli anni di sangue hanno cominciato a presentarsi nei loro villaggi, nei quartieri della grande Algeri dove hanno praticato le regole di un vangelo di sangue. I piii spavaldi, raccontano, si riunivano nei calle come so nulla fosso accaduto in questi anni forsennati, hanno ritirato con cura il sussidio che la legge garantisce loro per ricominciare una nuova viia. Dallo finestre socchiuse i parenti di quelli che sono stati uccisi ne scrutavano i volti e ripassavano accuratamente sequenze orribili: i loro cari squartali con soglio da falegname, ragazze utilizzato come spose usa e gotta, bambini straziati da autobomba e raffiche di mitra a qualche falso posto di blocco. Qualcuno dei perdonati, arrogante, si e addirti tuta presentato ai parenti dolio vittimo chiedendo denaro. Ci sono posti, i quartieri periferici di Algeri, il grande triangolo della morto sotto le montagne della Mitidija, dove la morto e stampata in ogni pietra, ad ogni angolo di strada, dove la gente enumera, con la pazienza doi contadini che sfogliano rassegnati gli anni dei cattivi raccolti, mas sacra dopo massacra e la storia di questi impossibili dieci anni. Il grande perdono di Boutefiika è una vistosisssima speranza, talmente coraggiosa da sfiorare la follia, ina il filo che divide guerra e pace è sottile come la lama di un coltello. E infatti sono passati pochi giorni e sono arrivati, puntuali, i delitti: uno, duo, dieci pentiti hanno cominciato a cadere. V.' la logge eterna della vendetta: i parenti dei sopravwissut i uccidono i colpevoli come per un rassegnato, inesorabile dovere. Una leggo che in quo sta società clanica, dove lo scontili con l'oscurantismo teologalo è slato vissuto come una guerra familiare, rimane più solida o imperiosa di quella ufficialo. Tra i settemila graziati dal Presidente si è sparso il terrore. Giii si parlava di arruolare i guerriglieri doll'«l£sercito islamico di salvezza», il ramo armalo del fondamentalismo elio per primo ha dato l'addio alle anni. Gli uomini di Modani Mezrag stavano già negoziando con i sei-vizi segreti l'arruolanemto dei loro uomini cui ora destinato il compito, come allo guide indiane di Custer, di pollare i soldat i sullo piste degli irriducibili, il Già e i terribili «salafisti» di Hassan l lattali, ultimo grande emiro combattente, (ira la paura dello vendette, come una tela di ragno che registra tutte le vibrazioni, potrebbe fienaio i pentimenti e spezzare la marcia verso la pace che, con navigata impazienza, Boutefiika stava guidando. Boutefiika Boutefiika

Persone citate: Custer

Luoghi citati: Algeri, Algeria