Un cattolico re? Blair favorevole di Fabio Galvano
Un cattolico re? Blair favorevole Dopo tre secoli Un cattolico re? Blair favorevole Fabio Galvano Elisabetta II cotrispondente da LONDRA Un cattolico sul trono d'Inghilterra? La legge lo proibisce da quasi tre secoli; ma ora il governo di Tony Blair non esclude di modificarla, dando un colpo mortale a uno doi più saldi tabù dell'Inghilterra anglicana. Potrebbe diventare, dopo la «devolution» di Scozia e Galles e dopo il colpo di scure che proprio in questi giorni ha cambiato il volto alla Camera dei Lord, un altro passo nel quadro delle riforme istituzionali con cui il primo ministro intendo cambiare l'Inghilterra. Non ò cosa né di oggi né di domani; ma è chiaro che l'argomento 6 destinato a comparire, prima o poi, fra i programmi del governo. Cosa non facile, perchè cambiare l'Act of Settlement dol 1701 comporta, anzitutto, una trasformazione della monarchia; in particolare i suoi rapporti con la Chiesa d'Inghilterra, che ha nel sovrano il suo capo. 1 fatti. Roseanna Cunningham, deputato indipendentista scozzese, ha presentato ai Comuni una mozione por l'annullamento di quella legge, uno doi pilastri con cui l'Inghilterra di allora si difese dai «papisti» e su cui tuttora poggia la famiglia reale. Inatteso, un uomo di governo ha dato ossigeno a quell'ipotesi. «In (pianto cattolico - ha dotto il ministro per la Scozia John Reid - sono ben consapevole dello profonde passioni che la questione suscita. Quella contenuta nell'Act of Settlement è una discriminazione offensiva por molti: non di grande peso pratico, ma di importante significato simbolico». Forse la cosa sarebbe finita così se due Lord scozzesi conservatori, duo di quelli che sopravviveranno nella nuova Camera dei Pari, non si fossero aggrappati all'argomento promettendo un progetto di legge per l'anno prossimo. Lord Fraser e Lord Forsyth, rispettivamente ex avvocato generale ed ex ministro per la Scozia, si sono impegnati a farlo «appena possibili;», raccogliendo fra l'altro l'appello dol cardinale scozzese Thomas Winning, chi; ha definito «un insulto» la legge del 1701. Ed ecco da Downing Street, a sorpresa, la voce di Blair: «Questo governo - ha detto una sua portavoce - si è sempre: battuto contro le discriminazioni e non intende difendere leggi che molti considerano discriminatorie». Ma una cosa sono lo convinzioni personali dol primo ministro - sua moglie Cherie e i suoi tre figli sono cattolici, lui stesso ha più volte fatto la comunione in una chiesa cattolica - e una cosa la ragion di Stalo. La riforma, insomma, non è dietro l'angolo. «Non è una cosa che intendiamo fare adesso - ha detto la sua portavoce - ma non diciamo neppure che non lo faremo mai. In ogni caso non abbiamo progetti a breve termine». Troppi, infatti, sono gli impegni del governo; ben pivi importanti, secondo Blair, di una modifica dell'Act of Settlement. Sul trono, perora, nessun «pajnsta». Elisabetta II
Persone citate: Elisabetta Ii, John Reid, Lord Forsyth, Lord Fraser, Roseanna Cunningham, Thomas Winning, Tony Blair
Luoghi citati: Galles, Inghilterra, Londra, Scozia
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