Mosca teme di perdere i soldi di Marina Verna

Mosca teme di perdere i soldi Mosca teme di perdere i soldi // ministro Pochinok è pessimista «D'ora in poi colloqui più difficili» Marina Verna TORINO «Una brutta notizia por la Russia». Cos'i Mikhail Zadornov, ex ministro delle Finanze e rappresentante della Russia al Fmi, l'uomo che ha duramente negoziato l'accordo di luglio, commenta In dimissioni di Camdessus, Pessimista come lui è anche il ministro delle Imposte, Alexander Pochinok: in questi giorni a Mosca c'è una delegazione del Fondo e «questo annuncio può complicare i colloqui. Camdessus conosceva bene la condizione della Russia e le era sinceramente ami co». Più ottimista invece Alexander Livshits, rappresentante di Mosca nel Gruppo degli 8. «E' improbabile - ha detto - che queste dimissioni incidano sulla concessione della seconda e della terza trancile, già programmate per il '99. Camdessus pensa di lasciare l'anno prossimo, ma la decisione suila Russia dovrebbe essere Boris Eltsin presa ancora quest'anno». E poi, ha concluso, la politica del Fmi dipende dalla realizzazione dello promossi} e non dalla persona che ricopre la carica di direttore del Fondo. «Non penso che ci saranno grandi cambiamenti». Anche l'ex viceministro delle Finanze Oleg Vyugin non vede pericoli legati alla partenza di Camdessus. La direzione del Fmi, ha detto, influenzata dal G7, ha preso le suo decisioni strategiche ed è probabile che manterrà buone relazioni con la Russia consegnando i fondi premessi per dicembre. Ma il quotidiano «Sovodnya» sente un venticello freddo: chi succederà a Camdessus, scrive, non avrà la sua stessa mano leggera e amichevole. Se Eltisn vuole sorridere deve leggere un altro quotidiano, «Vremya MN», dove invece si dice che i prestiti riprenderanno tra breve. I] «Un passo politico giusto, da ripettare, ma non cono una prava di corruzione o di connivenza». Cosi commenta lo dimissioni di Camdessus Mikhail Afanasiev, fino ad agosto consigliere del Presidente della Federazione rossa, a Torino per il congresso «Scenari geopolitici della Russia alle soglio del XXI secolo», organizzato dal Laboratorio di Ricerche e Relazioni Culturali Europee o Internazionali della Fondazione Agnelli. «Tra l'altro - prosegue - mi riesce difficile immaginare come sia tecnicamente possibile rubare al Fmi. Che in Russia si rubi, si è sempre saputo. Ma || il Fondo monetario ha delle procedure di controllo sue proprie,! suoi finanziamenti vanno in progetti specifici. Per questo in Russia tutti, dai vecchi direttori ai nuovi banchieri, dai nazionalisti ai democratici, pensano che lo scandalo sia funzionale a qualcosa, anche se non sanno esattamente che cosa: chi dice il mercato del gas e del petrolio, chi gli elettori americani, chi la Cecenia». D'altra parto, tra lo accuse del Fini alla Banca centralo russa non c'è quella di aver riciclato i soldi del prestito. Se ci sia più corruzione adesso o ai tempi dell'Urss, è controverso. «E' difficile mettere a confronto due sistemi cosi profondamente divorai dice ancora Afanasiev -, Anche l'economia pianificata aveva i soni intrecci informali c le sue clientelo. Ci sono molti modi per corrompere un funzionario, so lui è disposto a vendersi. Prima, il prezzo della corruzione erano servizi migliori o conoscenze importanti, adesso arrivano direttaniente i soldi. In un'economia di mercato, i funzionari hanno maggiori occasioni di convertire il proprio potere direttamente in quattrini. Soprattutto quando manca un ente di controllo statale efficiente» I] || Boris Eltsin