Sicilia, Capodicasa-bis con Rifondazione

Sicilia, Capodicasa-bis con Rifondazione Sicilia, Capodicasa-bis con Rifondazione Due soli nuovi assessori Antonio Davida conispondente da PALERMO In Sicilia il centrosinistra è uscito (temporaneamente?) dalla bufera e, con la stampella di Rifondazione, ha rieletto la giunta regionale quasi fotocopia della precedente che era in crisi da quest'estate, a neanche un anno dalla prima elezione resa possibile dal ribaltone dell'Udeur. E' fallito il controribaltone più volte tentato dal Polo. E oggi pomeriggio Walter Veltroni è a Palermo per il battesimo politico della giunta presieduta di nuovo dal diessino Angelo Capodicasa durante una manifestazione della Quercia, nel teatro dei sacerdoti del Don Orione, su «Regione, Antimafia, Giustizia», tre questioni più che mai aperte. Capodicasa, rieletto nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, ha detto: «I fatti accaduti hanno abbassato il livello di sintonia tra le istituzioni parlamentari e i siciliani. Ora si ripristina un clima decisamente migliore». Dopo votazioni a catena e «notti dei lunghi coltelli», il ritorno dei franchi-tiratori (11 impallinarono nel segreto dell'urna Capodicasa il 27 ottobre), tradimenti e ambizioni neppure tanto celate, il centrosinistra siciliano l'ha spuntata sul Polo soltanto alle 3 di mercoledì notte quando sono stati, infine, eletti i 12 assessori. Due soli i nuovi nomi rispetto ai precedenti: Federico Martino, indipendente di sinistra, e Giovanni Manzullo udierrino e grande amico di Nuccio Cusumano che, costretto a lasciare il governo D'Alema (era sottosegretario al Tesoro) dopo l'arresto per appalti miliardari nell'ospedale «Giuseppe Garibaldi» di Catania e che dopo la scarcerazione è tornato alla politica, è il nuovo coordinatore della segreteria nazionale dell'Udeur. Manzullo assessore, dunque, è da interpretare come un altro passo politico verso la riabilitazione di Cusumano. E se l'altra notte il Capodicasa-bis ha ottenuto tutti e 47 i voti del «cartello», un franco tiratore c'è stato invece nel Polo: un vote per Domenico Sudano del Ccd e non per il capogruppo di Fi Angelino Alfano (ha 29 anni) che ha ottenuto 42 e non gli attesi 43 suffragi del centrodestra. «Una battaglia dura che ha portato alla sconfitta della logica neoconsociativa di Fi che mirava solo ed esclusivamente a uno stallo dell'attività del governo siciliano», ha detto Pietro Polena, coordinatore della segreteria dei Ds definendo il centrosinistra «unico strumento politico idoneo a uscire dalla crisi». E più che soddisfatto ovviamente anche Claudio Fava, l'eurodeputato segretario siciliano dei Ds, mentre il capogruppo di An Raffaele Stancanelli ha auspicato per il Polo «un ruolo di opposizione seria e matura per tallonare una maggioranza inadeguata sul piano programmatico e della proposta politica». Aldo Amoretti, segretario della Cgil dell'isola, ha commentato: «finalmente potremo riprendere il percorso interrotto primo dell'estate». Uh «percorso» che tra l'altro attende a breve circa 20 mila miliardi dell'Agenda 2000. Il presidente della Regione Siciliana Angelo Capodicasa m

Luoghi citati: Catania, Palermo, Sicilia