«Sequestri lampo, nuova arma del crimine»

«Sequestri lampo, nuova arma del crimine» Il sottosegretario Ayala: consentono di chiudere l'operazione prima che gli agenti siano avvertiti «Sequestri lampo, nuova arma del crimine» L'ultimo episodio a Potenza, rapito e poi liberato un bancario I banditi volevano costringerlo ad aprire la porta dell'agenzia TORINO Direttori di banca rapiti per poche ore, giusto il tempo di farsi aprirò la cassaforte e fuggire; ragazze di famiglie facoltose tenute in ostaggio un pomeriggio, fino a quando il padre paga il mini-riscatto. Sembra di ossero tornati ai tempi bui degli Anni Settanta, quando i rapiti erano anche più di uno al giorno, e restavano in mano alle varie Anonime Sequestri per settimane, se non mesi. Ma c'è una differenza fondamentale: di molti sequestri-lampo forse non si è sapulo nulla, perchè nessuno li ha denunciati. Come alla fine dello scorso gennaio, quando vittima di un sequestro-lampo fu una studentessa ventiquattrenne di Palermo, figlia di un direttore di banca. Di trecento milioni il riscatto richiesto e, secondo il padre, mai pagato. Sul fenomeno dei sequestri- lampo «bisogna vigilare con molta attenzione». L'allarme è lanciato dal sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Ayala. Ed è un allarme fondato su episodi precisi, i più recenti. Sono sempre più numerosi i casi in cui persone vengono sequestrate per compiere rapine in gioiellerie o banche, oppure per ottenere in poche ore il pagamento di un riscatto. «E si ricorre a questo tipo di sequestro - osserva Ayala - perchè consente di aprire e chiudere l'operazione prima ancora che lo sappiano gli organi di polizia. Questa - insiste l'ex magistrato palermitano - è una cosa molto pericolosa». Una settimana fa, a Calagonone, località turistica del Nuorcse sulla costa centro orientale della Sardegna, erano stati sequestrati e tenuti in ostaggio per tutta la notte i familiari di un direttore di banca. La moglie e i due figli del funzionario erano stati rilasciati solamente dopo che l'uomo era andato in banca a ritirare una grossa somma di denaro e l'aveva consegnata ai banditi. L'ultimo episodio in ordine di tempo è quello dell'impiegato di banca Rocco Romaniello, rapito lunedì sera a Brienza, vicino a Potenza, e poi liberato. Romaniello - secondo quanto ha raccontato - è stato avvicinato, poco dopo essere uscito dalla banca, da due uomini che lasciando intendere di essere armati gli avevano chiesto di tornare indietro e di aprire la porta d'ingresso dell'istituto di credito, all'interno del quale vi era ancora il direttore. Romaniello ha fatto credere ai due che avevano commesso un errore di persona. Nella concitazione del momento i banditi, ritenendo fallito il piano, avevano deciso di desistere e di coprirsi la fuga con l'ostaggio. Prima di rilasciarlo lo avevano rapinato di 250 mila lire e delle chiavi della banca: la serratura è stata subito cambiata. Ip.pol.l Carabinieri alla ricerca dei malviventi autori del sequestro lampo dei parenti di un bancario in Sardegna

Persone citate: Ayala, Giuseppe Ayala, Romaniello

Luoghi citati: Brienza, Potenza, Sardegna, Torino