Il Pontefice si è già ripreso

Il Pontefice si è già ripreso Il giorno dopo il malore in Georgia il Papa ha celebrato messa ed è tornato a incontrare Shevardnadze Il Pontefice si è già ripreso «Nessun problema, è stato il freddo» Marco Tosalli invialo a TBILISI Il Papa è stanco e fragile, ma sU bene: il Vaticano cerca di attenuart la preoccupazione che circonda le stato di salute di Giovanni Paolo II, e che la fatica di questi cinque giorni in India e in Georgia hanno messo in evidenza in maniera impietosa. In particolare durante l'incontro ecumenico nella cattedrale di Svetitskhoveli. In due occasioni ravvicinate Papa Wojtyla è stato visto con il corpo scosso da forti tremori; il medico del Papa, il dott. Buzzonetti, e uno degli organizzatori della visita si sono diretti verso di lui, ma li aveva preceduti il segretario particolare, mons. Stanislao. Il tremito è cessato, ma le telecamere sono state fatte uscire dalla cattedrale. Il programma è stato rispettato comunque; il Pontefice ha pronunciato il suo discorso, ha acceso una candela insieme con il Patriarca, è tornato nella sua residenza (la casa della «Caritas» di Tbilisi), ha cenato ed è andato a dormire. Ieri mattina ha celebrato una messa per diecimila fedeli al palazzetto dello Sport della capitale. Ma l'impressione è stata forte, e nell'entourage si percepisce uno stato di apprensione, di tensione che fino a qualche mese fa non sembrava presente, o così palpabile. Il responsabile ufficiale dell'incidente è il freddo. Come lunedì mattina all'aereoporto quando i brividi hanno scosso il Papa, e il cappotto non è bastato a protegger- lo: gli hanno messo sulle spalle la mantella rossa, e dietro di lui, a proteggerlo dal vento, si sono schierati in piedi il card. Sodano, mons. Re, mons. Marini e altri dignitari del seguito. «Il Papa ha avuto un freddo grande nell'aereoporto, come avete visto, - ha risposto ieri alle domenade dei giornalisti il portavoce Navarro Valls - poi nella cattedrale. Faceva freddo in tutta la cattedrale, ma proprio nell'abside dove era seduto con il patriarca faceva un freddo spaventoso». Il messaggio che viene dalla Santa Sede tramite Navarro è di totale rassicurazione: «Il tremito era dovuto al freddo anche perchè non si era portata la mantellina rossa. Non ha l'influen¬ za, non ha nessuna cosa di riguardo». Il Papa soffre ormai da anni di una forma di malattia simile al Parkinson, che si manifesta con un tremore continuo della mano sinistra: forse le due cose erano collega¬ te? «Assolutamente non era legato al tremore della mano - nega Navarro. - Penso che fosse semplicemente il freddo». Ieri mattina alla messa la voce era buona, e prima della celebrazione ha voluto salutare uno per uno sacerdoti e vescovi provenienti dai più remoti angoli di queste regioni: Siberia, Russia, Abkhazia, Ossezia, Armenia, e altri ancora. Un'ottantina in tutto. Alla messa non c'erano ortodossi, e nemmeno il Patriarca: un'assenza prevista. C'erano mi¬ gliaia di fedeli georgiani e armeni. E soprattutto c'era l'onnipresente Shevardnadze, salutato da un coro di «Christus vincit» al suo ingresso, e poi seduto a una tribuna laterale, dove prima della cerimonia il Segreatrio di Stato e mons. Re sono andati a salutarlo, già in abito liturgico. Al termine della celebrazione il Presidente e salilo sull'altare, e lia abbracciato il Papa. Non solo: ha afferrato il microfono «voglio ringraziare molto il Pontefice ha detto - per tutto quello che ha fatto in questi giorni per la Georgia». Giovanni Paolo II, seduto, univa e alzava le mani per dire: bravo, apprezzo. «La Georgia è sempre stata nel mio cuore negli anni difficili e tristi della persecuzione - ha detto il Papa - e ora sono lieto di essere qui a pregare con voi e a ringraziare Dio per la recuperata libertà». Tbilisi non è Mosca, ma - come la Romania - è un'altro spiraglio che si apre nel «muro ortodosso» all'offensiva di amicizia del Papa. Navarro Vals: «Non ha l'influenza né la febbre. Il fremito non era legato al tremore della mano» Il Papa durante la messa a Tbilisi A fianco, il presidente della Georgia Shevardnadze

Luoghi citati: Armenia, Georgia, India, Mosca, Romania, Russia, Siberia