LETTERE

LETTERE LETTERE Niente cure private per paura del contagio Desidero rendere pubblica la mia : situazione perché la ritengo un : pericolo per la società. Sono sieropositivo e, come la maggior parte delle persone, necessito di cure dentistiche, Mi rivolgo ad almeno dieci dentisti privati i quali, da me avvisati del mio stato di saluto, rifiutano di prendermi in cura con la scusa della mancanza di attrezzature adeguate. (Possibile?) Vado alla Clinica Odontoiatrica del l'Ospedale S. Giovanni Battista e scopro che l'unica prestazione por i sieropositivi è l'estrazione, in quanto per le altre curo (devitalizzazioni, otturazioni, eccetera) si è messi in una lista di attesa di infiniti mesi. Ora, visto che a 37 anni, nonostanto il peso della malattia, riesco a condurre una vita abbastanza nonnaie, vorrei avere la jxissibilità di essere curato come tutti gli esseri umani. Credo che tutte lo persone debbano poter fruire di un servizio efficiente in tempi adeguati e che, per i casi come il mio, il Ministero della Sanità dovrebbe prendere in esame l'istituzione di una corsia preferenziale. Diversamente, l'alternativa sarà di far tacere la mia coscienza e farmi curare privatamente senza avvisare nessuno della mia sieropositività, con il risultato che la responsabilità di un eventuale contagio per l'utenza non sarà più mio, ma dello Stato. Lettera firmata, Torino Abu-Simbel, orgoglio dei nostri ingegneri Mi delude constatare che viene sempre ignorato il lavoro italiano nel mondo nel campo dell'ingegneria civile. Sono state costruite pregevoli opere, quali dighe, impianti idroelettrici, di bonifica, porti, che nessuno ricorda, come il tributo di vite umane. Avevo impostato una manifestazione a Gorizia per ricordare ciò, prendendo ad esempio il sollevamento dei templi egiziani di AbuSimbel realizzato insieme ad altre ditte straniere, sotto l'egida dell'Unesco, da una notissima ditta di Milano, con partecipazione Impresit di Torino. Era la prima volta al mondo che nel campo dell'archeologia veniva tentato un lavoro simile, che consisteva nel taglio in 1040 pezzi della pietra millenaria raffigurante dei regnanti egiziani, e il suo millimetrico riposizionamento a quota superiore; si impediva così che tutto il complesso restasse sott'acqua per l'invaso del bacino della diga di Assuan. Il lavoro, diretto da un valente conterraneo, nonché goriziano di elezione, fu portato a termine in modo perfetto 30 anni fa. Mi è stato detto che al momento, nella notissima ditta di Milano (sono suo ex dipendente ora in pensione) essendo arrivata una grossa finanziaria hanno altre cose a cui pensare e che probabilmente la cosa verrà riproposta in tempi più opportuni. Io intendevo ricordare tutte, ma proprio tutte le ditte, cito ad esempio la Torno, l'Astaldi, la Vianini, la Girala, la Lodigiani, nonché tutto il loro personale, che ha onorato l'Italia nel mondo, dandole nel campo specifico un meritato prestigio. Ma è proprio impossibile poter organizzare una manifestazione delgenere? Sergio Zanolli, Gorizia Extracomunitari, no ai centri di detenzione Credo non vi sia alcun dubbio che i centri di detenzione, in cui vengono illegalmente internati immigrati che non hanno commesso alcun reato, siano strutture incostituzionali, lesive della dignità di chi vi è ristretto; strutture segregative inaccettabili in un Paese democratico. Occorre quindi che tali centri di detenzione siano al più presto aboliti e sostituiti da autentici luoghi di accoglienza e di solidarietà, in cui chi perviene nel nostro Paese fuggendo da miseria e disperazione, da guerre ed orrori, sia adeguatamente accolto ed assistito mantenendo la sua libertà nel pieno riconoscimento della sua dignità di essere umano. Naturalmente occorre altresì che la legge 40/98, che i campi di detenzione ha istituito, sia opportunamente emendata per renderla conforme alla legalità costituzionale italiana ed ai principi sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Peppe Sini, Viterbo responsabile del «Centro di ricerca per la pace» La pulizia dei fossati è preziosa per tutti Ho alcuni ricordi molto precisi della mia primissima infanzia. Vedo con gli occhi della mente qualche dozzina di uomini che sotto la vigilanza del messo comunale provvedono a mantenere puliti da erbacce e rifiuti i prati lungo le strade comunali. Erano le corvées a cui erano obbligati i proprietari di terreni gravitanti su un certo bacino imbrifero. Non so se il termine sia corretto da un punto di vista tecnico-burocratico, ma spero sia chiaro il concetto. Questa sistemazione dei fossati veniva fatta in primavera e autunno, in previsione delle piogge. Era un obbligo per tutti i proprietari. Mio nonno era vecchio; il suo unico figlio maschio era a fare il servizio militare prima in Albania, poi in Grecia per spezzare le reni a quella nazione e infine in Germania. Quindi il suo dovere il nonno lo assolveva pagando un bracciante che facesse il lavoro per lui. Desidererei sapere da qualcuno dei lettori di questa rubrica come mai più nessuno bada a ripulire i fossati che straripano ad ogni temporale, ove l'acqua non può scorrere perché ha il passaggio impedito da erbacce di tutti i generi. Percorro spesso le strade della Langa, ammiro la cura con cui sono tenuti i vigneti e benché poche persone possono essere viste in essi, la loro presenza operosa è testimoniata dall'ordine che regna in quei filari. Il contrasto con le prode straripanti di infestanti è stridente. C'è qualche legge che dice che quei cigli sono il vivaio di esseri che sono res comunitatis e quindi preziosi per tutti? O più semplicemente la risposta è che della res publica più nessuno si cura, neanche chi è preposto ad essa? Caterina Ricci Vigna Cuneo Enel, tre domande sulla privatizzazione Ho alcune domande sulla prima parte della privatizzazione dell'Enel che mi si arrotolano nella mente e non so come fare a quietarle: 1) Perché non dare il Nobel per l'Economia ad Alessia Merz? 2) Perché non toglierlo a Modighani? 3) Chicco Testa verrà messo a leggere i contatori? Giorgio Felici Un sieropositivo dal dentista ♦ ^«internamento» degli immigrati ♦Lecorvées utili

Persone citate: Alessia Merz, Caterina Ricci Vigna, Chicco Testa, Giorgio Felici, Peppe Sini, Sergio Zanolli, Vianini, Viterbo

Luoghi citati: Albania, Assuan, Germania, Gorizia, Grecia, Italia, Milano, Torino