Piccoli eroismi e grandi vigliaccate L'Olocausto degli ebrei russi visto da Grossman

Piccoli eroismi e grandi vigliaccate L'Olocausto degli ebrei russi visto da Grossman Piccoli eroismi e grandi vigliaccate L'Olocausto degli ebrei russi visto da Grossman Sergio Trombetta ERA uno scrittore di regime, retorico, ma già straordinario narratore, Vassilij Grossman quando negli anni di guerra seguiva come cronista al fronte, per il giornale del'esercito La Stel la Rossa, gli scontri sul fronte orientale, la battaglia di Stalingrado e poi l'avanzare delie truppe sovietiche verso Berlino. Erano ancora lontani i giorni dei grandi capolavori, di Vita e Destino e Tutto scorre. Ma molte delle pagine raccolte in Anni di guerra sono di folgorante intensità e già di profonda partecipazione con il terribile destino degli ebrei mandati al macello dai nazisti nei territori occupati russi ed ucraini. Ed è singolare che questa raccolta di corrispondenze e racconti esca in italiano contemporaneamente al Libro nero. Il genocidio nazista nei territori sovietici, la sconvolgente raccolta di testimonianze curata da Grossman e Ilja Ehrenburg, voluta da Stalin e poi mai pubblicata. Nell'immediato dopoguerra era cambiato il vento e Stalin, vedendo nel giovane Stato di Israele un nemico, aveva dato il via alla repressione antisemita: aveva fatto eliminare tutti coloro che avevano partecipato alla stesura del libro nero, tranne Grossman ed Ehrenburg; aveva architettato la campagna contro il cosmopolitismo e le accuse ai medici ebrei di volerlo assassinare. E' la famosa «Congiura dei camici bianchi» che non si trasformò in un altro bagno di sangue grazie alla provvidenziale e improvvisa morte di Stalin. Il racconto che apre Anni di guerra ci mostra un paesino popolato da ebrei e russi di fronte all'occupazione tedesca. C'è un brulicare di personaggi, piccoli eroismi, grandi vigliaccate: i russi sono pronti a cambiare bandiera e a denunciare gli ebrei con cui sino a ieri avevano convissuto pacificamente. E' commovente la scena del medico ebreo che salva da un attacco di cuore il comandante tedesco e poi si suicida con tutta la famiglia. E' agghiacciante la meticolosità con cui viene preparato il piano di eliminazione fisica di tutta la comunità ebraica. Ha il sapore di una deportazione biblica la marcia forzata degli abrei verso il burrone dove saranno fucilati e poi gettati i cadaveri. C'è una già una avvicente capacità di ricostruire e descrivere nella penna del tenente colonnello dell'armata rossa Vassilij Grossman: «Noi leggevamo e rileggevamo senza fine i giornali che contenevano le loro corrispondenze ... fino che le pagine cadevano a brandelli» scrisse, anni dopo Viktor Nekrassov. Completano il libro i reportage su Stalingrado e Treblinka che anticipano molte pagine di Vita e Destino, il libro pubblicato in Urss soltanto negli anni della perestrqjka e che era costato a Grossman, per il solo tentativo di farlo pubblicare ai tempi di Khrusciov, il definitivo allontanamento dall' ambiente letterario e la discesa nell'inferno dell'esilio in patria. Vassilij Grossman Anni di guerra Edizioni L'ancora pagine 142. lire 24 mila ' v.wlij grossman .inni Ji.fjutjtra Il M LIBRO AL OIPRNO

Luoghi citati: Berlino, Israele, Stalingrado, Urss