Finmeccanica blindata per la privatizzazione

Finmeccanica blindata per la privatizzazione Il Cda propone la modifica dello statuto Finmeccanica blindata per la privatizzazione Al Tesoro il «gradimento» sui soci oltre il3% e facoltà di nominare il 25% del Consiglio ROMA Il Tesoro si riserva poteri molto speciali su Finmeccanica e chiede di inserirli nello statuto. Cautele d'obbligo, visto che la società in via di privatizzazione agisce in settori nevralgici della difesa. Innanzitutto la «golden share», l'azione d'oro che conferisce il diritto di gradimento (d'accordo con il ministero dell'Industria) su eventuali soci forti che superino il tre per cento del capitale, più il diritto di veto su delibere a rischio, che comportino lo scioglimento, il trasferimento all'estero, la fusione, la scissione, il cambiamento dell'oggetto sociale, nonché «qualunque modifica dello statuto» che sopprima o modifichi i poteri speciali. Terzo privilegio per i rappresentanti del Tesoro, il diritto di nominare un quarto dei componenti del consiglio di amministrazione e il presidente del collegio sindacale. Il consiglio di amministrazione ha dato ieri le indicazioni sulla «blindatura» di Finmeccanica e l'assemblea sarà chiamata ad approvare le norme il 23 novembre in prima ed il 30 in seconda convocazione. Insieme con i poteri speciali del Tesoro, figura anche una serie di norme che riguardano il diritto di voto e le assemblee. Le proposte di modifica allo statuto prevedono l'introduzione del limite del 3% al possesso di azioni con diritto di voto; l'introduzione del meccanismo del voto di lista per la nomina dei membri del Consiglio, riservando alla lista di maggioranza una quota dei 2/3 ed alle liste di minoranza il residuo terzo; l'elevazione da 2/3 a 3/4 dei voti dei soci presenti in assemblea per il «quorum», la quota minima necessaria alle decisioni in assemblea straordinaria; l'introduzione di una maggioranza dei 7/10 dei membri per le decisioni in cda su operazioni straordinarie. Per le stesse decisioni si introdurrà la maggioranza dei 3/4 dei soci presenti. Da Maranello, intanto, il ministro dell'Industria ha smentito l'ipotesi immediata di un polo italiano dell'alta tecnologia Italtel-Finmeccanica: «Non so come sia nata questa notizia. Ma mi piacerebbe che una pro¬ spettiva industriale di questo tipo avesse un solido piede nel nostro Paese», ha replicato Pierluigi Bersani ai giornalisti che gli chiedevano che cosa ci fosse di vero nelle indiscrezioni apparse sui quotidiani. Il ministro, che non ha fatto nomi, ha però tenuto a precisare che questo obiettivo può essere raggiunto in tanti modi, «da Telecom stessa, da altri soggetti che hanno radicamento in questo Paese, ma questo non significa chiusura e collaborazioni con soggetti industriali che sono fuori da questo Paese». «Mi si attribuisce l'idea che io sia favorevole ai campioni nazionali - ha aggiunto Bersani - assolutamente no. Cerco sempre di fare in modo, nei limiti delle possibilità, che di fronte ad opportunità industriali ci sia anche la massima espressione della nostra potenzialità». Diritto di veto sulle delibere a rischio Nuovi limiti al voto Alberto Lina amministratore delegato di Finmeccanica

Persone citate: Alberto Lina, Bersani, Pierluigi Bersani

Luoghi citati: Finmeccanica, Maranello, Roma