Energia, l' Italia vicina alla liberalizzazione di Marco Sartorelli

Energia, l' Italia vicina alla liberalizzazione Ottocento aziende del gas riunite a Torino. Ranci: la concorrenza manterrà qualità e sicurezza del servizio Energia, l' Italia vicina alla liberalizzazione Il decreto ormai pronto. Esso eQ8 rincarano la benzina Marco Sartorelli TORINO «Entro il prossimo febbraio il governo presenterà al Parlamento il decreto di attuazione della direttiva europea sulla liberalizzazione dell'energia. La legge dovrà essere approvata entro il maggio del Duemila. Credo dunque di poter dire che tra qualche mese l'Italia salirà nella classifica dei paesi che hanno liberalizzato i propri mercati in questo settore». Insomma, l'Italia (800 imprese nel settore), sta facendo la sua parte per adeguarsi a quanto stabilito in sede Ue. Lo ha confermato Pippo Ranci, presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, ieri al Lingotto di Torino per partecipare ai lavori che hanno fatto da premessa alla «tre giorni» del 7° Convegno naziona¬ le Atig (Associazione tecnica italiana del gas), oltre che a Sitgas 99, il Salone italiano del gas che riunisce gli operatori del comparto. Intanto, dal settore carburanti arriva la notizia degli aumenti (da oggi, di Esso e Q8. La prima compagnia porta la benzina verde a 1.915 il litro ( + 5), e il gasolio a 1.540 (+10); la seconda porta il prezzo del solo gasolio a 1.540 (+10). Torniamo all'energia. La lunga marcia verso l'apertura totale del servizio del gas alla concorrenza è cominciata con un decreto sull'energia elaborato in sede europea nell'85 e soltanto nel '97 è stato definito l'accordo politico tra i paesi membri. Allora venne stabilito che era finito il tempo del monopolio, dei diritti concessi in esclusiva e degli abusi di posizione dominante: era invece ora di aprire il settore a terzi operatori sul mercato. Per adeguarsi, gli stati hanno tempo fino al 10 agosto del Duemila; secondo una proiezione, per allora l'indice medio di apertura del mercato in Europa sarà del 71%, percentuale che salirà all'81% nel 2008. L'incidenza dell'Italia sui progressi europei (misurati in punti statistici), nella direzione della liberalizzazione dipenderà dunque anche da quanto si appresta a varare il Parlamento, sulla base del decreto che sta preparando il ministero dell'Industria. «Noi ha detto il presidente dell'Autorità per l'energia e il gas -, consegneremo all'esecutivo le nostre osservazioni. Ma il problema è riuscire a realizzare una vera apertura del mercato. E questo non dipende soltanto dalla normativa, ma anche dalle modalità in cui si espri¬ merà la concorrenza. Da come andranno le cose dipenderà anche la capacità del nostro paese di sopravvivere nel contesto europeo». Fondamentale, ha sottolineato Ranci, è «far capire che mercato aperto non vuol dire meno qualità e meno sicurezza del servizio». Su questo fronte sono stati ricordati i dati di una recente indagine, che dava appunto la parola agli «utenti». Risultato: insoddisfazione massima per la bolletta («lettura troppo complicala»), per il pagamento («code infinite») e la lentezza delle risposte ai reclami. L'autorità, ha infine sottolineato Ranci, «veglierà sugli standard del servizio e sanzionerà gli inadempienti. La Carta dei servizi, alla quale oggi si attengono 500 operatori su 800, non deve dunque considerarsi superata».

Persone citate: Pippo Ranci, Ranci

Luoghi citati: Europa, Italia, Torino