Via al disgelo tra Ds e Sdi

Via al disgelo tra Ds e Sdi Via al disgelo tra Ds e Sdi Boselli: «Caro Veltroni, parliamoci..» I socialdemocratici ribadiscono «L'Ulivo uno o due non è la soluzione» dall'inviata a PARIGI Caro Enrico, caro Walter... Riparte da Parigi, dall'ampio atrio d'accesso ai lavori dell'Internazionale socialista, il dialogo con quello che alla fine potrebbe rivelarsi il figliol prodigo della maggioranza, Enrico Boselli. Ciao Walter, fa a Veltroni il segretario dei Socialisti italiani, «ma oltre ai rapporti tra il presidente del consiglio e le forze che lo sostengono, non ci sono anche quelli tra i partiti della coalizione?». Messa così, l'avance dell'alleato di Cossiga nel costituendo Trifoglio, al segretario di Botteghe Oscure fa l'effetto di una gelata. Ma basta che Veltroni allarghi le braccia e faccia una smorfia del tipo «Enrico, se la metti giù così...», e subito Boselli aggiunge «scherzavo, naturalmente: per noi è fortuna che tu ci sia». E così, in due minuti, la cosa è fatta: incontro bilaterale, cioè tra delegazioni di partiti, per lunedì prossimo a Botteghe Oscure, «una cosa che non accadeva da quando D'Alema era segretario del Pds» chiosa Roberto Villetti aggiungendo subito dopo però che «i rapporti con Walter sono sempre stati più che buoni». Il disgelo con la maggioranza è segnalato anche dall'argomentare di Boselli. Il quale preannuncia che lo Sdi andrà da Veltroni a ricordare che «i socialisti sono alleati dell'Ulivo dal '94, quando altri non c'erano». E poi ovviamente che il Bottegone non può sempre proporsi in maniera egemonica, decidendo tutto per tutti, e che «o si cambia modo di fare nella coalizione, o si cambia il presidente del consiglio, che è per l'appunto diessino». Il che è come dire: noi ci siamo, da sempre e non da ora come l'Asinelio, e dovete tenerci in considerazione. Bosel- li non rinuncia, in questa fase, a marcare il territorio, ribadisce che «l'Ulivo, numero uno o nu- mero due che sia, per noi non è una soluzione». Ma intanto, il dialogo si va riavviando, passan- do per l'incontro con Veltroni, giudicato «persona dalla quale si può comperare tranquillamente un'auto usata». E, se si chiede un giudizio sulla rianno- data liason tra Cossiga e Berlusconi, significativamente la risposta che dà Boselli è di velata presa di distanza, «ma i rapporti politici si tengono con tutti, Cossiga discute con Berlusconi anzitutto di riforme istituzionali...». Acqua sul fuoco, insomma, mentre Cossiga aveva agitato il riavviato dialogo col leader di Forza Italia come un pericolo per la stabilità della maggioranza. E, peraltro, ieri sera D'Alema faceva sapere di non essere neanche lui, ovviamente, preoccupato delle mosse del Picconatore. E ancor più rivelatone dello stato d'animo dei socialisti sono le parole dello stato maggioro boselliano. Il mal di pancia nei confronti di D'Alema continua, «come si fa a minacciare le elezioni anticipate? è una cosa da prima Repubblica, da proporzionalisti, un sistema col quale allora si facevano fuori gli alleati minori», dico Boselli, e aggiunge pure che è «d'accordo con Giuliano Amato, Botteghe Oscure non può predicare bene e poi cercare di strozzare gli alleati, anzitutto i socialisti». Ma Villetti, a quattr'occhi, porta avanti il ragionamento, e coi giornalisti si lascia andare, «ragazzi, priiiiiim vivere: i diesse non possono sempre decidere tutto, anello le candidature per le regionali». E poi: «Secondo voi, dovesse cadere D'Alema, prima o dopo la fine della legislatura, davvero credete che il candidato premier sarà Giuliano Amato?». No, Boselli e Villetti i parenti serpenti di sinistra li conoscono bene: il Bottegone, è il loro ragionamento, non rinuncerà mai alla leadership della coalizione. E quindi, chi c'è dietro l'angolo? «Ma Veltroni, naturalmente». Col quale, appunto,hanno un rendez vous già per lunedi prossimo, [ant.ram.l E D'Alema fa sapere di non temere la ripresa di contatti fra Cossiga e Berlusconi Il segretario dello Sdi Enrico Boselli In alto: il leader dei Democratici di sinistra WalterVeltroni

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