L'Inghilterra resta isolata di Enrico Benedetto

L'Inghilterra resta isolata L'Inghilterra resta isolata «Ma puntare ai centro non significa tradire» Enrico Benedetto corrispondente da PARIGI «A che serve mantenere intatti i principi del socialismo se poi non agganciamo il mondo reale? La Destra è in agguato, bisogna precederla adottando riforme coraggiose. Per i socialdemocratici, puntare al centro non significa tradire». La platea dell'Internazionale socialista applaude con foga l'eretico Blair in tour promozionale con la sua idea fissa: Terza Via come panacea in un'Europa che riconcili «uomini» e «impresa». Non la spunterà, il leader Labour. Il suo leit-motiv non figura nelle 12, limatissimc pagine cui dopo faticose mediazioni l'Is affida le suo chances per il Duemila. Trionferanno altri capisaldi, per esempio un duro attacco al «fondamentalismo liberale» che ucciderebbe la democrazia. E il mercato resterà nel suo limbo. Positivo sì, ma in fondo temibile, donde un grande cordono sanitario per impedirne le notorie perversioni. Occhiutissimi angeli custodi, i socialisti vorrebbero somministrargli un buon sedativo. V. comunque non lasciarlo inai solo. Eppure, malgrado Tony Blair non infranga la coraz¬ za dell'ortodossia socialdemocrati ca jospiniana e un pallido Schroeder si guardi bone dal tendergli la mano, vedere il premier britannico - papavero all'occhiello - lanciarsi nell'apologia modernista senza falsi pudori nel consesso dove la tradizione è sacra e il rosa nasconde lampi di fuoco, costituisce una piccolo-grande rivoluzione. Dicci anni fa, cadeva il Muro. Quello vero. Ma in fondo ieri ne crollava un altro. Ascoltando l'enfant terrible della Sinistra, la ex II Internazionale - divenuta ormai la prima se non l'unica - spezza l'ultimo tabù. La breccia è ancora troppo esigua per mettere in pericolo la fortezza. Però l'ode ali «abbattimento delle barriere» liberando «attraverso la Terza Via» «il potenziale che racchiude l'individuo» ricorda un po' la Berlino '89. Non che Jospin & C. vogliano mimare Egon Krenz. Ma tra il loro aplomb da socialisti doc, timorosi d'avventurarsi nell'infido capitalismo, e un Blair dallo slancio irrefrenabile si direbbe corrano Anni Luce. Lionel Jospin è il primo a misurarsi con i 1200 in platea. Ha scaldato la sala Felipe Gonzalez brandendo un cd-rom, «simbolo rivoluzionario». Da bra- vo francese, comincerà immergendosi nella storia. Non è un proTogo erudito. Quando evoca il crack del '29, un messaggio neppur troppo subliminale ammonisce: attenzione, ci potremmo ricascare. Segue una lode al «volontarismo». Parola che Blair - e in generale il mondo Labour - detestano. «11 mercato non produce senso, né direzione» scandisce. Fustiga «i meccanismi ciechi del capitalismo». Estrac infine dal cilindro la parola chiave: «regolamentazione». Che per Tony Blair sia una chimera del veterosocialismo non l'interessa, l'obiettivo è domare la belva. Ma poi si fa ecumenico. «Cerchiamo insieme la modernità, ciascuno a modo suo. E va bene così». Gerhardt Schroeder non evoca la radice, ma neppure le gemme del socialismo. Un discorso al presente e con l'occhio sull'orologio: Berlino lo reclama per le celebrazioni. Ricorderà in modo scolastico i «valori comuni», e un timido accenno alla «Terza Via» vorrebbe farsi perdonare da Blair il suo allinearsi con la maggioranza. Così il vincitore di John Major si ritrova nel classico «splendido isolamento» britannico. Nondimeno, il suo piglio seduce. «Ha torto, ma vorrei dargli ragione» ci dice un'africana, confidando: «Lo statalismo è fuori moda in Europa, non altrove». Ed eccoci all'inevitabile sintesi nero su bianco. Lasciati alle spalle i lunghi rovelli, l'Is partorisce una storica «Déclaration de Paris». Dalla «disoccupazione tecnologica» alle «foreste tropicali», e senza dimenticare ['«eguaglianza uomo-donna» (che disattende in proprio: il maschio trionfava tra i 1200), nulla sfugge al catalogo per il Terzo Millennio. Neppure, beninteso, tensioni e divergenze fra i quasi 180 ps. E qui l'Is fa una bella piroetta. «Ciò che parrebbe separarci, diviene con l'apertura e il dialogo - una ricchezza attraverso la quale coltivare l'interdipendenza». Proprio così. Jospin, Schroeder e Blair ricameranno sul medesimo coro! lario. Ma va da sé che ciascuno preferirebbe all'arricchimento dialettico un partner-fotocopia. Il leader laburista «La destra è sempre in agguato Bisogna precederla e per farlo si devono adottare delle riforme coraggiose»

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