« Invasione dalla Colombia » di Francesco Grignetti

« Invasione dalla Colombia » ALLARME DEL DIRETTORE GENERALE DELL'ANTIDROGA « Invasione dalla Colombia » «Gli italiani sottomlutmo le pasticche» Inter vista Francesco Grignetti ROMA DICIAMO elio tra i giovani, o pure tra le loro famiglio, la soglia di tolleranza verso le nuove droghe è molto alta. Non ne colgono la pericolosità. C'è chi in discoteca si prende una pasticca di ecstasy o un boccale di birra davanti a tutti. Lui non si considera un tossicodipendente. E nemmeno gli altri». Pippo Micalizio, direttore centrale dell'Antidroga italiana, appena rientrato da un seminario a porte chiuso in Colombia sulle nuovo rotto della cocaina conferma l'allarme lanciato dagli Stati Uniti: la cocaina invaderà l'Europa. Mentre! negli Usa il consumo della polovere bianca è diminuito del 70% «La domanda eh cocaina è in fòrte espansione in Europa e può arrivare facilmente da Spagna e Portogallo». Micalizio ha trovato l'Italia in piena emergenza por l'ecstasy. E' un po' stupito, ma signorilmente lascia cadere ogni tentazione polemica. Non rinuncia pero a una frecciatina contro chi scopre solo ora il pericolo delle droghe sintetiche, mentre «l'impegno delle forzo di polizia è massiccio e costante da tempo». Snocciola qualche cifra. Tra il 1994 e il 1998 sono stato sequestrate in media 40-50 mila pastiglie proibite, arrestate 500 persone circa in flagrante spaccio. Quest'anno però c'è stata J un'impennata del mercato. Nei JTTprimi (JteCtofriesi del f§9, senza contare l'ultima maxioperazione da 56 mila pasticche, tre giorni fa, le dosi sequestrate dalle forzo di polizia .erano già balzato a \7'A mila. Direttore Micalizio, ci spieghi in due parole cosa sono queste nuove droghe. «Le droghe tradizionali vengono da una materia prima vegetale: la cocaina dalla foglia di coca, l'eroina dall'oppio, la marijuana e l'hashish dalla canapa indiana. Invece le droghe sintetiche vengono prodotte in laboratorio con processi chimici. Partendo da alcune molecole tipo anfetamine, negli anni molto altre ne sono state inventate. Vengono appunto chiamate "droghe d'autore" o "designor drugs" perché qualsiasi chimico con cognizioni del settore ne può costruire di nuove». E l'Italia, di fronte all'inventiva di questi "autori di stupefacente", è in ritardo nell'aggjprnare le tabelle di sostanze proibite. «Niente affatto. Per essere classificata come "sostanza stupefacente", una materia dove ossero classificata in termini medicoscientifici. E' una rincorsa continua: si incontra una sostanza nuova sul mercato delle droghe, la si fa analizzare, a questo punto il ministero di Sanità d'intesa con Giustizia e Intorno fa iscrivere la nuova sostanza nell'elenco dello proibite. Ma questo delle tabelle è un problema di tutti i Paesi europei. I tempi tecnici di queste operazioni, por parlar chiaro, sono cortamente restringibili, ma non eliminabili del tutto. Non può essere mica saltato il concetto giuridico che una sostanza è stupefacente solo quando sia inserita nello tabelle). Ma l'ecstasy c'è o non c'è nella tabella delle sostanze vietate in Italia? «Sì che c'è. Solo che una cosa è il nomo in gergo, altro è la formula chimica. Questa viene modificata in continuazione. Si parte sempre dalle stesse molecole di baso, poi qualcosa cambia. Ma certe tabelle sono già stato modificate, di altro sostanze l'inserimento è quasi pronto. A livello europeo c'è poi una ipotesi di considerare droghe tutte le sostanze che discendano da corto molecole anfetaminiche. Ma bisogna procedere con cautela. In corti casi il confine tra stupefacente e medicinale è molto sottile». Di qui la gara tra voi poliziotti dell'antidroga e i produttori che rinnova quella di guardia e ladro. «Certo. E' impossibili' prevedere, prima, quale sarà la nuova sostanza che inonderà il mercato. E' chiaro che tra noi e loro c'è una continua rincorsa. Ma il nostro Paese è all'avanguardia in questa attenzione legislativa. Quello che devo diro, invece, è che a fronte di tutta una attrezzatura dello Stato che è in allarme per lo nuovo droghe non da oggi, c'è una opinione pubblica che si sta sensibilizzando solo nell'ultimo periodo. Purtroppo si ha la sensazione che nell'opinione pubblica ci sia una soglia eli tolleranza molto elevata». Vuole dire che gli italiano fanno fatica a considerare pericolose quelle pastiglio da discoteca? «Sì, c'è la tendenza a considerai' lo non-droghe. E' vero che non si muore per una sola pasticca, l'orò la combinazione di una o più sostanze stupefacenti, più magari l'alcool, possono portare a danni gravi. Il concetto di fondo è che queste pasticche sintetiche sono droghe. Nessuno vuole fare del terrorismo psicologico. Che poi, tanto, con i giovani non servo. Però devono capire elio fanno male. Tanto più che c'è una spiralo ormai ben studiata: nel giro ili poche ore lo pasticche di ecstasy dapprima portano euforia, poi depressione E c'è chi, por combattoro la depressione, a quel punto fa uso di cocaina. Si innesca così un meccanismo perverso». E poi si contano i morti delle stragi stradali all'uscita dallo discoteche. «Il collegamento è difficile da accertare, ma non c'è dubbio che molto morti del sabato sera siano dovute allo pasticche di ecstasy e all'alcool». «La cocaina sudamericana sarà la vera emergenza Le famiglie non si rendono conto della pericolosità dell'ecstasy»

Persone citate: Micalizio, Pippo Micalizio