L'alluvione passa ma lo stress rimane
L'alluvione passa ma lo stress rimane RICERCA AD ALESSANDRIA L'alluvione passa ma lo stress rimane / traumi lasciati dalla piena di 5 anni fa in Piemonte CINQUE anni fa il Piemonte veniva colpito da una delle piti drammatiche alluvioni del secolo. Ora ad Alessandria sono state preso in esame le conseguenze sulla città, dal punto di vista sanitario, di quell'alluvione del 1994 che fece le sue dvastazioni soprattutto lungo il corso del Tanaro. E si è anche cercato di valutare come le strutture sanitarie alessandrine hanno reagito all'emergenza. La piena arrivò in città il 6 novembre e interessò alcuni quartieri e sobborghi provocando danni per decine e decine di miliardi e la morte di 12 persone (furono circa 60 in Piemonte). Gli effetti a cinque anni dall'alluvione? Un forte sconvolgimento emotivo fra i più colpiti dalla catastrofe, un insolito numero di morti per ipertensione e un crescendo di disturbi legati all'esistenza o al riacutizzarsi di patologie croniche come artrosi, ulcera, disturbi nervosi, depressione, cefalea e ipertensione. E' il risultato di uno studio dell'Area di epidemiologia ambientale dell' Arpa (l'Agenzia regionale per la protezione ambientale del Piemonte), finanziato dalla Regione e condotto dal responsabile dell' unità operativa (che nel frattempo è passa¬ ta all'Asl 20) Vittorio Demicheli con Daniela Rivetti, Donatella Tiberti, Simone Gerzeli e Anna Morandi e la collaborazione del Tribunale dei inalati e della Caritas per la raccolta di parte dei dati. L'indagine è stata condotta su tre gruppi: gravemente danneggiati dall'alluvione (gli sfollati), danneggiati (chi aveva avuto rimborsi dal Comune), non colpiti direttamonte dalla catastrofe (un gruppo di abitanti del quartiere Europista): complessivamente sono state intervistate 2000 persone. Dalla ricerca, alcune centinaia di pagine, emerge prima di tutto la presenza fra gli alluvionati di uno stato di stress. «Lo sconvolgimento emotivo - dice Demicheli è proporzionale al danno subito e all'età degli intervistati e ha influito, ad esempio, anche sull'abitudine al fumo, determinando un aumento o una ripresa nel consumo di tabacco». Significativo è che il 43 per cento del campione abbia dichiarato di essere disponibile a versare parte del reddito familiare pur di avere la certezza del non ripetersi di ima catastrofe come quella del '94. Il 12% sacrificherebbe fino al 20% degli introiti annui. Lo studio rileva che «nei tre mesi successivi all'alluvione» appare «una concentrazione anomala di decessi per alcune patologie ipertensive, la cui interpretazione, dati i piccoli numeri, esige cautela. Non si osservano altri eccessi statisticamente significativi». I ricercatori hanno pure «dato il voto» all'organizzazione dei servizi sanitari. Il 21% degli intervistati l'ha giudicata «inadeguata», ma, sottolineano Demicheli e i suoi collaboratori, «la critica appare inversamente proporzionale al danno subito». In altre parole, a chi era più in difficoltà l'assistenza è parsa comunque buona, mentre è più critico il giudizio di chi aveva meno guai. In generale, comunque, in questo settore, osserva l'epidemiologo, «l'alluvione ha agito da amplificatore: quei servizi che potevano contare su una propria organizzazione l'hanno usata, ottenendo risultati positivi, gli altri hanno trovato maggiori difficoltà. Si può fare ancora molto per porre rimedio a questa situazione. Tenendo conto che alle emergenze ci si prepara soprattutto con la pratica, esercitandosi». E questa è forse la più importante delle «lezioni» impartite dall'alluvione. Mauro Facciolo Il dramma dell'alluvione che 5 anni fa colpi il Piemonte, e in particolare le città e il territorio lungo il corso del Tanaro. Alessandria fu tra i centri più danneggiati
Persone citate: Anna Morandi, Daniela Rivetti, Demicheli, Donatella Tiberti, Mauro Facciolo, Simone Gerzeli, Vittorio Demicheli
Luoghi citati: Alessandria, Piemonte
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