Nunez, percorsi d'amore tra Spagna e antichi Celti

Nunez, percorsi d'amore tra Spagna e antichi Celti Nunez, percorsi d'amore tra Spagna e antichi Celti Alessandro Rosa Se questa è l'età della musica che attraversa generi e fonde culture, è ulteriormente giusto salutare come miglior disco dell'anno questo «Os amores libres» (Bmg, 1 Cd) di Carlos Nùhez. Per molte ragioni. Il titolo è una poetica sintesi del suo progetto: partire dal proprio nucleo culturale per espandersi alla ricerca, ragionata ed istintiva insieme, di assonanze, punti di contatto, radici storiche. A questo suo sforzo il musicista galiziano ha saputo aggiungere creatività raffinata, gran senso degli eqpjilibrii ritmici e melodici. Non solo, Nùnez ha coinvolto pure, per dare un ulteriore ventaglio cromatico, una schiera di musicisti straordinari: esponenti dei Chieftains, Mike Scott dei Waterboys, Teresa Salgueiro EMadredeus, il corso Hector u, l'israeliana Noa, due stelle del flamenco (Vicente Amigo e Carmen Linares) spiccano tra decine di strumentisti sapienti. Il punto musicale di partenza per Nùnez è il lato galiziano della musica celtica. Nenie e gighe simili a quelle irlandesi e scozzesi, qua e là accese con i colori della Spagna atlantica. Carlos prò è un viaggiatore e quindi ha inseguito, studiato tradizioni che nei secoli si sono incrociate con quella celtica. E' quindi partito per i Balcani, dove ha ascoltato molto e alla fine trovato assonanze con la musica gitana. Le invasioni di Mori, Berberi turchi, genti del Maghreb hanno permesso di sposare strumenti e sonorità che questo disco rispolvera e fa rivivere di nuove luci. Anche da Ovest confluiscono riflessi musicali. «A orillas del Rio Sii» è lo splendido incontro con la rumba, eseguita con whistle, cornamuse, bodhran. Questo ritmo, nato dalla guaracha cubana, per Nùnez è «musica errante; il cui messaggio spontaneo è "La vita è un regalo''». Altra perla è la tragica «Maria Solino», mentre «O cabalo azul» parte da ghirigori medievali per unire con suggestioni jazz che ricordano i quadri cubisti. Tutto il disco è una miniera di suggestioni, di curiosità. E in più sono perfette le note di copertina, con le quali ben si seguono i «liberi percorsi d'amore» di Nùnez. ìberij

Persone citate: Alessandro Rosa, Berberi, Carlos Nùhez, Carmen Linares, Mike Scott, Nunez, Teresa Salgueiro, Vicente Amigo

Luoghi citati: Maghreb, Mori, Spagna