Bologna, crepa nel Ppi

Bologna, crepa nel Ppi Bologna, crepa nel Ppi Mengoli: ok al candidato del Polo Castagnetti: è fuori dalpartito Liliana Fabbri BOLOGNA Un ciclone si è abbattuto sul pan ito popolari' di Bologna a meno di due settimane dalle elezioni die dovranno scegliere il successore di Romano Prodi a Montecitorio: un ciclone che porta il nome di Paolo Mengoli. L'ex consigliere comunale lui pubblicameli te annunciato che il 28 novembre voterà per Sante Tura, il candidato del Polo, anziché per il candidato dell'Ulivo Arturo l'arisi. E la «scomunica» non si è fatta attendere. Una scelta «incompatibile con la posizione del partito» la definisce il segretario nazionale Pier Luigi Castagne! ti, che non vuole tuttavia drammatizzare l'accaduto e spiega che Mengoli non verrà espulso dal partito, perché di fatto «si 6 autoescluso, decidendo di andarsene con gli opixjsitori del partito popolare». «Mongoli - spiega Castagnetti - ha scelto di cambiari' campo, di andare col centro destra. Non stiamo eleggendo un consiglio di quartiere, ina un parlamentare cue.iii..Pi»'lunu!iiU> si colloca da una parte o dall'altra, e Tura sicuramente non si colloca nei banchi dovesi trovano ideputali popolari». E il «caso Mengoli» rischia di dare colpi di grazia al partito popolare bolognese, che daieri sera e stato affidato al segretario regionale Marco Barbieri, nella veste di «coordinatore» incaricato di organizzare una nuova assemblea costituente: un «commissariamento di fatto», anche se non in termini espliciti. Già, perché Paolo Mongoli a Bologna non e un «popolare qualsiasi»: consigliere comunali' al tempo della giunta Vitali, candidato popolare più votato alle ultime elezioni (quelle che hanno visto il Ppi precipitare all' 1,7%), ò sicuramente l'uomo più rappresenl a tivo del partito, punto di riferimento del volontariato cattolico in città. Viene spontaneo domandarsi: quanti lo imiteranno il 28 novembre? Per Castagnetti è da escludere un «effetto Mengoli». «Non è in discussione la scelta di campo del centrosinistra. Credo che i cattolici facciano fatica a trovarsi in una visione politica che propugna la società mercato, la società che esalta la competizione e l'esclusione sociale». E a conferma tli queste parole, ecco Arturo l'arisi seduto accanto al leader nazionale del Ppi, ieri mattina a Bologna, ricorda i risultati raggiunti nei due terzi di legislatura trascorsi. Insomma, la campagna elettorale si sta riscaldando. Sabato il candidato del Polo lia inaugurato la propria sede, mentre l'arisi sta macinando chilometri per incontrare la gente in vari punti del suo collegio. E' in preparazioni' anche un pulmino che ricordi lo spirito dell'Ulivo tiri 1996. «La mia sede elettorale è nelle strade: dovi c'è la gente, li ci siamo noi. Non faremo una campagna a base di pasticcini». E in queste «peregrinazioni» per la città l'arisi trascinerà anche i vari esponenti dilla coalizione che lo sostiene. Questa mattina tocca a Pier Luigi Castagnetti, giovedì a Massimo D'Alema, un po' più avant i forse a Walter Veltroni.

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