Tregua Blair-Jospin all'Internazionale di Enrico Benedetto
Tregua Blair-Jospin all'Internazionale Mercato, capitalismo, flessibilità del lavoro sono i temi che dividono i socialisti europei Tregua Blair-Jospin all'Internazionale Veltroni: confermata la mia opinione sul comunismo Enrico Benedetto corrispondente ria PARIGI Perii duello Arafat-Barak, bisogna aspettare domani. Ma l'Internazionale Rosa manda in scena fin da Oggi i veri «nemici» del XXI Congresso: Tony Blair e Lione! Jospin, fratelli separati dalla Terza Via che il pur ecumenico socialismo planetario fai ichorobbe a riappacificare dopo Iti scisma Labour. Chi sognava uno scontro plateale rimana tuttavia deluso. La «Dichiarazione di Parigi» - attesa nel tardo pomeriggio - ricuce gli strappi nel socialismo europeo. Almeno sulla carta. E il vecchio Pierre Mauroy, che subentrò a Willy Brandt e dovrebbe lasciare l'Internazionale nelle mani del portoghesi; Antonio Guterres, pontifica: «Siamo una grande famiglia. I nostri congressi non diverranno mai un ring». Con quasi 180 formazioni affiliati!, dove gli ultimi seguaci del Che costeggiano algidi socialdemocratici finlandesi e dubbi post-rivoluzionari africani, per il carrozzone Is ultimo cartello ideologico planetario trovare l'equilibrio geo-politico si annuncia difficile. Ma in definitiva i problemi non arrivano dall'assi; Nord-Sud. li' il Mal d'Europa che squassa l'Internazionale. Jospin minacciava una defezione a Firenze, il 20, qualora la «Déclaration» recepisse la «flessibilità» sul lavoro - blairiana. E il diktat paga. Neppure il Nuovo Centro (la formula Schroeder) sopravvivi; alle forbici delle Eminenze grigie che da settimane limano il testo finale, li tuttavia il praesidium ls denominazione alla sovietica, che galvanizzerà i nostalgici - trascorre la domenica pomeriggio limando aggettivi e avverbi con prudenza certosino. In gioco, non c'è solo il lessico. Ascoltiamo Mauroy. «Il mercato deve costituire l'utensile del capitalismo, non la sua bussola». Sottinteso: l'enfant prodige Blair esagera. Eppure, solo qualche mese fa il patron dell'Internazionale tremava. Blair si disse favorevole ad abbandonarla per un'alleanza con i Democratici Usa. Oggi Parigi celebra insomma il suo ritorno all'ovile. E il socialismo francese un padrone di casa che lo scandalo Strauss Kahn ha reso vulnerabile - potrebbe tendergli la mano per dimostrare che la famiglia non si tocca. Tra il ps neokeynesiano e un laburismo sempre più liberal il dialogo non è facile. Parigi la spunterebbe ottenendo che il primato della politica sull'economia figuri nero su bianco. E in un paragrafo il capitalismo finisce alla berlina. Con i tempi che corrono, Jospin può quasi cantare vittoria. Li ascolteremo dalle 10 in poi, i Magnifici Quattro del socialismo continentale. 11 messaggio è chiaro: prima le eurostar che fanno audience. Poi i leader e politici del Terzo Mondo, in selezione ridotta. E mercoledì si chiude bottega fino al Terzo Millennio, cui allude peraltro l'avveniristica sede (in piena Défense, la grattacielopoli di Parigi). Alla tribuna salirà Blair, poi Gerhard Schroeder e Massimo D'Alema. Lionel Jospin si riserva il tardo pomeriggio. Non deve rimpiangere le 15 pagine «Verso un mondo più giusto», replica ps alla dichiarazione Blair-Schroeder. La nuova «linea» dell'Internazionale ne recepirebbe diversi passaggi. «Tradizione significa fedeltà alla fiamma, non alle ceneri» ammonisce in copertina Jaurès. Come la Fenice, l'Is risorge dalle rovine del socialismo reale infiammandosi per il suo vittorioso avversario, ovvero ii sistema capitalistico. Gli 11 premier «rosa» attesi nelle prossime ventiquattr'ore sul podio ne sono i figli. E già si prepara un'altra svolta se troverà conferma l'affermazione di Veltroni secondo il quale il documento conclusivo conterrà la frase «il pensiero totalitario del comunismo ha dimostrato di essere incompatibile con la libertà dei cittadini». «Non c'è miglior suggello per l'affermazione che ho fatto sul comunismo» ha chiosato Veltroni. Il segretario dei Ds Walter Veltroni I primi ministri di Francia e Inghilterra Lionel Jospin e Tony Blair l'altro ieri in tribuna allo stadio diCardiff per la finale del campionato del mondo di rugby fra Australia e Francia
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