Ammazzano commercialista per poche lire

Ammazzano commercialista per poche lire ARRESTATI A TRAPANI Ammazzano commercialista per poche lire TRAPANI. Ucciso nel suo ufficio davanti alla fidanzata e al socio da due balordi. Aveva reagito e i rapinatori dopo averlo ucciso sono fuggiti con una valigetta e 600 mila lire. Rintracciati poco dopo dalla polizia, i due hanno confessato: «Sì, siamo stati noi». Sono crollati subito, incalzati da prove schiaccianti. Hanno ammesso di aver asssassinato loro, nella tarda sera di giovedì in via dell'Olmo nel cuore di Trapani, il ragioniere-commercialista Paolo Giacolone, di soli 26 anni. Ora Antonio Martelli, 30 anni, e il complice da lui immediatamente accusato, Daniele Accardo, di 20 anni, sono in cella nel carcere San Giuliano a disposizione del pm Massimo Palmeri che ha raccolto la loro confessione in presenza dell'avvocalo Donatel¬ la Buscaino che li difende. Disperata, senza più lacrime, già vestita a nero per il lutto, Anna Licata, 25 anni, fidanzata da quattro anni con la vittima, si sfoga: «Niente pietà, nessun perdono. Davanti a tanta violenza verrebbe voglia di farsi giustizia da soli». Neolaureata in giurisprudenza, a Valderice nella cintura trapanese, la giovane nell'alloggio dei suoceri (lui impiegato comunale, lei casalinga, sorella del deputato regionale di Forza Italia Nino Croce), con un filo di voce, accusa tutti: «Gli assassini con gli sconti di pena tra qualche anno saranno liberi, ma il mio Paolo è morto per sempre». Accanto ad Anna il cugino Vito Candela condivide la rabbia e l'emozione dei familiari: «Era un ragazzo d'oro, amava la vita», [a.r.l

Persone citate: Anna Licata, Antonio Martelli, Buscaino, Daniele Accardo, Nino Croce, Palmeri, Paolo Giacolone, Vito Candela

Luoghi citati: Trapani, Valderice