L'autunno nero di Giuliani di Augusto Minzolini

L'autunno nero di Giuliani TORNA LA VIOLENZA A NEW YORK L'autunno nero di Giuliani Fallisce la «tolleranza zero» contro il crimine reportage Augusto Minzolini inviato a NEW YORK N on 6 la New York di otto anni fa, quella dei duemila omicidi l'anno con CentralPark trasformata in un mezzo cimitero, ma non è neppure la Grande Mela della prima fase dell'era di Rudolph Giuliani, quella che la mano pesante del sindaco di ferro aveva trasformato in un mezzo paradiso. Si può di nuovo morire con una certa facilità per strada e, magari, dentro casa. Nella sola notte nera, quella del 24 ottobre, a New York sono stati commessi sei omicidi in sei ore. Sette se si conta il folle rimasto ucciso mentre tentava di aggredire con un cacciavite un poliziotto dentro un commissariato di Queens. Le cronache perla loro crudeltà sembrano prese di sana pianta dalle pagine di un romanzo di Dashiell Hammett: i pompieri che accorrono per spegnere un incendio nel sud di Queens (un posto in cui la gente convive, con la paura peggio che nel Bronx) e nella casa trovano il cadavere di una donna di mezza età con la testa impacchettata e la bocca e il naso sigillati dal nastro isolante. Il rapinatore di turno l'aveva soffocata e poi, per coprire l'omicidio, non aveva trovato di meglio che appiccare il fuoco all'intero caseggiato. Omicidi macchinosi che si accompagnano alle solite aggressioni per strada, quelle che appartengono al fatalismo delle grandi città, in cui per pochi dollari o solo perché sei nel momento sbagliato nel posto sbagliato non tomi più a casa. Sì, rispetto all'anno passato è più facile morire a New York. I freddi numeri dell'obitorio metropolitano parlano chiaro: nei primi dieci mesi del '99, secondo le statistiche pubblicate dal «New York Times», gli omicidi sono aumentati per la prima volta dopo otto anni, con un incremento del 9% rispetto all'anno precedente (569 Tino al 31 ottobre). Certo questo processo non è uniforme. L'East Side rimane un'oasi felice. Il Bronx batte la fiacca rispetto alle violenze del passato. Ma nel week-end tra Brooklyn e a Queens le automobili della polizia del «graveyard shift», cioè del turno del cimitero per usare lo slang degli agenti, contano i cadaveri delle vittime delle rapine, degli sfortunati che si beccano un proiettile di rimbalzo negli scontri tra le gang, dei litigi tra mariti e mogli. E se il capo della polizia Howard Safir alza le spalle e se la prende con i media, che per poche decine di omicidi in più parlano del ritorno alla New York violenta di tanti anni fa, se i criminologi non riescono ancora a spiegare il fenomeno, qualcuno comincia a pensare che il Giulia¬ ni di oggi non sia più il Giuliani di una volta. Il discorso può apparire fin troppo semplicistico, ma proprio per questo ha facile presa sulla gente: il sindaco ha la testa altrove, pensa al duello con Hillary Clinton per il seggio al Senato e non ha più tempo per tirare le orecchie alla polizia o ai responsabili della politica della sicurezza della città. Tutto il mondo è paese. Succede anche da noi. Francesco Rutelli mentre si sta facendo i suoi conti per capire se gli convenga o meno fare da spalla a D'Alema, è accusato di aver dimenticato di governare una capitale che, a due mesi dal 2000, è ancora paralizzata dai cantieri per il Giubileo. Sembrano discorsi da bar o da caffè, ma sono efficaci e contengono una piccola verità. E l'immagine di una New York in cui si torna a morire, può diventare dirompente per le future ambizioni di un sindaco come Guiliani, che della politica della sicurezza ossessiva e della lotta senza quartiere al crimine ha fatto il suo biglietto da visita in politica. Se viene messa in discussione l'efficacia della dottrina sulla «tolleranza zero» che il sindaco ha applicato con successo nella Grande Mela, tanto da farla diventare un modello esportabile in altri Paesi, cosa rimane del pensiero politico del primo cittadino? Non molto. Un argomento che userà sicuramente quell'animale politico che è la consorte del Presidente. Anche perché negli ambienti vicini alla first lady non sono pochi quelli che contestano da sempre la validità della dottrina Giuliani, cioè la punizione senza attenuanti per dare l'esempio. C'è chi, infatti, inette in relazione l'aumento o la diminuzione degli assassini - o dei reati in genere con la crescita della popolazione maschile tra i 15 anni e i trent'anni d'età, cioè l'età anagrafica del delinquente tipo. L'equazione è spietata: più ci sono in circolazione individui in questa fascia d'età e più il tasso di violenza aumenta. Sarà una teoria estre- mizzata, sta di fatto però che negli anni del boom di Giuliani c'era stata una flessione nella popolazione maschile di NewYork. Inutile dire che gli uomini del sindaco rigettano questi discorsi. Per ribadire l'efficacia della dottrina della «tolleranza zero», mettono a paragone le cifre degli assassini di otto anni fa con quelle di oggi. Dicono, come il capo della polizia di New York, che non si può sostenere il fallimento di un sistema che ha ridotto del 75% gli omicidi rispetto ag_li anni bui, solo perché ouest anno ci sono state poche decine di assassini in più, Tra una polemica e l'altra, comunque, sul numero dei cadaveri che si ritrovano nelle strade di New-York, complici i media, già si è aporta la competizione elettorale tra Hillary e Rudolph. E' il cinismo della politica. In America come da noi. A New York Giuliani rischia di essere azzoppato proprio sul suo cavallo di battaglia. A Roma il governo D'Alema deve il declino della sua immagine in buona parte all'aumento della criminalità nelle città, alle rapine di Milano e di Brescia, Insomma, si può vedere compromessa una carriera politica perché è stato commesso un omicidio in pivi. E forse, dopo il tramonto delle ideologie, è anche giusto che sia cosi. Sei delitti in una sola notte Per la prima volta dopo otto anni cresce il numero degli omicidi, e già gli oppositori accusano il sindaco di avere abbassato la guardia ^JSfi è ormai il «turno del cimitero» 1600 1200 800 LE CIFRE DELLA VIOLENZA I ULTERIORI I OMICIDI PREVISTI FINO ALLA FINE DELL'ANNO SULLA BASE DEL TASSO ATTUALE FONTE; DIPARTIMENTO DI POLIZIA DI NEW YORK CITY OMICIDI FINO AL 31 OTTOBRE I 400 '94 '95 '96 '97 '98 '99 Controlli della polizia a New York in alto e a fianco il sindaco della città Rudolph Giuliani