Il Pupa in India, pellegrino contestato

Il Pupa in India, pellegrino contestato Mobilitazione degli integralisti hindu, che rinfacciano i massacri dell'Inquisizione portoghese Il Pupa in India, pellegrino contestato Da oggi il difficile viaggio Marco Tosarti CITTÀ DEL VATICANO E' l'ultimo viaggio del Millennio che muore, quello che Giovanni Paolo II intraprende oggi verso l'India e la Georgia. E non a caso si tratta di una trasferta in entrambi i casi «difficile»; a testimonianza di quanto la figura di questo Papa quasi ottuagenario, curvo e claudicante possa essere ingombrante, o addirittura minacciosa per i fedeli di altre religioni, o di confessioni cristiane diverse da quella cattolica. Giovanni Paolo II va a New Delhi per «chiudere» ufficialmente il Sinodo per l'Asia che si è svolto in Vaticano l'anno passato, e per consegnare idealmente a quel continente, molto refrattario alla predicazione evangelica, l'Esortazione postsinodale. Un avvenimento sostanzialmente interno alla Chiesa cattolica, ma gli integralisti hindu non si lasciano sfuggire l'occasione per portare avanti la loro campagna anticristiana. Ieri ha concluso il suo viaggio a New Delhi il camion della protesta dei nazionalisti hindu contro la visita del Pontefice. L'automezzo, riccamente decorato come i carri della mitologia tradizionale, era dipinto con orrende scene di presunte atrocità commesse nel XVI secolo dai cristiani portoghesi in India durante lìnquisizione. Era partito dallo Stato occidentale di Goa, che fu colonia lusitana fino al 1961 ; ha percoso 1.500 chilometri, ed è stato scortato per tutto il percorso da uno sparuto gruppetto di dimostranti. Ma lungo la strada centinaia di sostenitori incoraggiavano il viaggio simbolico, mentre i leader ultranazionali¬ sti si ostinavano a chiedere che il Papa al suo arrivo in India chieda scusa per i massacri dell'Inquisizione. Creando, fra l'altro, non poco imbarazzo al governo del primo ministro Atal Biliari Vajpayee; la protesta infatti è maturata all'inter- no del suo partito. I cristiani in India sono appena 23 milioni, il 2,3% dei miliardo di abitanti, contro un 82% di hindu e il 12% di musulmani. Ma sarebbe sbagliato considerare solo l'aspetto folcloristico della protesta. Il Papa arriva a New Delhi in un momento in cui gli attacchi, non solo verbali, contro i cristiani segnano un crescendo preoccupante. La cronaca di queste settimane registra aggressioni e omicidi, suore stuprate, chiese e scuole religiose date alle fiamme, cimiteri profanati. «Human Rights Watch» accusa il governo indiano di non aver fatto nulla «per prevenire la crescita della violenza contro i cristiani, e il suo sfruttamento delle tensioni locali per scopi politici. Gli attacchi contro i cristiani in tutto il Paese sono aumentati significativamente da quando il Bjp ha iniziato a governare nel marzo 1998». E la stessa fonte fa notare che «migliaia di cristiani sono stati obbligati a convertirsi al¬ l'induismo»: un elemento di rilievo, se si considera che gli integralisti chiedono le scuse del Papa per le conversioni a Goa nel XVII secolo. Un giorno particolarmente delicato sarà quello di domenica prossima, in cui si celebra la festa induista di Diwali. Il Papa celebrerà la Messa allo stadio Jawaharlal Nehru di New Delhi. Lei Chiesa indiana non è del tutto soddisfatta delle misure di sicurezza adottale dal governo. «Hanno promesso la massima sicurezza prevista in occasione delle visite dei capi di Stato stranieri, ma penso che si siano svegliati tardi», ha detto il portavoce della Chiesa padre Emmanuel Dominic. Gli organizzatori della visita hanno rifiutato la richiesta dei servizi di sicurezza indiani di far parlare il Papa al riparo di uno schermo anti-proiettile perché, ha detto padre Dominic, «una cosa simile non si è mai vista». Le autorità hanno avvertito gli adulti a non portare con sè neonati o bambini troppo piccoli perché saranno proibite bottigliette di latte, contenitori d'acqua e sacche in quanto potrebbero nascondere esplosivo. E tre dirigenti fondamentalisti hindu sono stati arrestati nella capitale come misura preventiva. La polizia ha precisato che i tre saranno rilasciati a conclusione della visita del Papa, lunedì prossimo. La Chiesa respinge la richiesta di far parlare il Pontefice dietro uno schermo anti-proiettile " Un integralista hindu con un cartello che chiede la fine della cristianizzazione nel Paese

Persone citate: Atal Biliari Vajpayee, Giovanni Paolo Ii, Jawaharlal Nehru

Luoghi citati: Asia, Georgia, India