L'Authorhy blocca il Cavaliere in tv
L'Authorhy blocca il Cavaliere in tv Salta l'appuntamento di stasera da Fazio. Mediaset esulta: ci toglieva audience L'Authorhy blocca il Cavaliere in tv «Nientepolitici in video, siamo sotto elezioni» ROMA Più richiesto di un "big" dolio spettacolo, più corteggiato - televisivamente parlando, s'intende - di una diva, conteso tra due tv - la sua e quella di Stato - Berlusconi, alla (ine, ha rinuncialo: non si esibirà questa sera nella canzone di Trenet "Que reste-t'il de nos ainonrs" per «L'ultimo valzer", la nuova trasmissione della premiata ditta Pazio-Baglioni, La decisioni! del Cavaliere trae origine dall'esistenza di una delibera - di cui fino a due giorni la nessuno ricordava niente - che vieterebbe ai politici di andare in tv - fatta eccezione per i programmi di informazione - i/i prossimità di elezioni (le suppletive del 28 novembre), il che significa che non potrebbero andarci quasi mai, visto che tra referendum, europee, regionali, comunali e provinciali, in Italia si vota spesso e volentieri. Enzo Cheli, presidente dell'Autorità per le Comunicazioni, ha ricordato al presidente della Rai, Zaccaria, quella circolare finita nel dimenticatoio, quindi ha parlato al telefono con Berlusconi, e cosi il leader di Pi ha deciso di soprassedere, sebbene i vertici della tv di Stato contestino l'interpretazione di quella delibera, sostengano la «compatibilità» della presenza di Berlusconi con la nonnativa, e, anzi, sottolineino che il Garante non aveva diritto di intervenire, poiché, in questo caso, la sua sfera di competenza e limitala all'emit- tenza privata, che di quella pubblica se ne occupa l'apposita commissione. Ma Berlusconi ha comunque proferito astenersi onde evitare che si aprisse un «caso». Immemori della delibera, nonché della partecipazione del premier D'Alema allo show di Morandi, gli avversari politici del Cavaliere stavano già affilando le armi, ancor prima dell'intervento di Cheli. Figurarsi dopo. Meglio, molto meglio lasciar perdere anche se quella canzone, il leader di Forza Italia, l'aveva provata e riprovata (lui però ora lo nega) e si era già affezionato all'idea di andare in tv a fare un po' di spettacolo. «Mi dispiace», ha fatto sapere Berlusconi, «ma sono tenuto al rispetto della nonna. Si può anche non condividerla, però occorre rispettarla... chissà, magari potrò andare passate le suppletive». Una speranza condivisa da Fazio, il quale, rammaricato, dopo aver parlato al telefono col Cavaliere, si è augurato che l'occasione sia solo «rimandata». Contento dell'esito della vicenda, invece, Storace. Secondo il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, «con quel programma si voleva tendere una trappola al presidente di Fi, per creare un precedente e poi avere via libera...». Ma è un'assenza da protagonista, quella di Berlusconi. Già il solo annuncio della sua possible partecipazione a «L'ultimo valzer» aveva fatto litigare tutti. I politici. Zaccaria e Cheb. E i vertici Mediaset, che masticavano amaro perché nella stessa serata va in onda, su Canale 5, «Scherzi a parte», e la presenza del leader di Fi sulla seconda rete Rai, avrebbe fatto crollare l'audience di uno dei programmi più seguiti delle reti del Biscione. Si dice che addirittura l'amico Confalonieri abbia rimproverato Berlusconi per questa sua forma di «concorrenza sleale». E ora che non ci si accapiglia più sulla partecipazione del Cavaliere alla trasmissione di Fazio, e che Giorgio Gori, direttore di canale 5, esulta («Buon per noi che non vada più: sarebbe stato un avversario terribile») ci si interroga sui veri motivi che stanno dietro quell'assenza. Desiderio di evitare la polemica politica, o quella interna a Mediaset? Emilio Fede fornisce un'altra versione ancora: «Il ragionamento che ha fatto Silvio - dice è analogo a quello che lo ha tenuto lontano dalla partita con il Milan: "come faccio , mi ha confidato, "ad andarmi a divertire proprio mentre sono in prima linea con iniziative sulla criminalità e il decimo anniversario della caduta del muro di Berlino?"». Quale che sia la verità, da stratega della comunicazione qual è, il Cavaliere, con la sua assenza annunciata, è riuscito a dare di sé l'immagine di un leader che tutti vogliono, tutti cercano, fino al punto di contenderselo come «testimonial» d'eccezione. L'unica speranza, a questo punto, è che, a urne chiuse, o prima, per un malinteso senso di «par condicio», a nessuno venga in mente di proporre un duetto canoro BerlusconiD'Alema. [m. t. m.l A sinistra il leader del Polo Silvio Berlusconi e, qui accanto, il presentatore televisivo Fabio Fazio
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