Berlusconi dal giudice: mi prosciolga
Berlusconi dal giudice: mi prosciolga Il Cavaliere dal gup Rossato: «Non ci sono prove, e chiedo di poter esercitare il diritto di difesa. Basta fango su di me» Berlusconi dal giudice: mi prosciolga «Io non ho mai corrotto i magistrati romani» Brunella Giovara MILANO «Giudice, archivi la mia posizione». Cosi disse Silvio Berlusconi ad Alessandro Rossato, giudice dell'udienza preliminare per l'inchiesta sulla presunta corruzione dei magistrati romani. Dieci minuti con Rossato, poi altrettanti di esternazioni («ma senza telecamere»). «Essendo assolutamente tranquillo sul fatto che le cose di cui sono accusato non esistono (concorso in corruzione assieme a Cesare Previti e Renato Squillante) - ho speranza che questo giudice, che ho guardato negli occhi e mi ha visto negli ocelli, possa recedere. Rossato è un giudice specialissimo, perché c'è voluta una legge politicamente interessata per far si che fosse ancora il mio giudice. Io lo accetto». Sulle accuse - anzi, «il teorema dell'accusa» - «non esiste alcuna prova concreta di una mia possibile partecipazione ai fatti. Non ci sono giudici, né processi, né indicazioni di somme che sarebbero state versate non si sa a chi». Berlusconi ha spiegato la decisione di presentarsi al gup (per la prima volta) dicendo che «a questo punto del procedimento volevo fargli conoscere la mia posizione in modo diretto e personale. Non ero intervenuto prima perché ritenevo che la richiesta di rinvio a giudizio desse a elli era accusato di fatti non veri la possibilità di dimostrare la sua innocenza. Ho cambiato parere, anche dopo le ultime due recenti sentenze». Il riferimento è all'assoluzione per All Iberian (prescrizione) e a quella per l'acquisto dei terreni della villa di Macherio. Su quest'ultima Berlusconi ieri si è voluto sfogare: «Hanno gettato fango su di me per tutte le 64 udienze. I giornali ne hanno dato un annuncio molto limitato, quelli stranieri addirittura non ne hanno parlato. Chi come me raccoglie la fiducia degli elettori ha un dovere in più rispetto ad un cittadino nonnaie, ed è il dovere di sottrarsi alla gogna mediatica, che invece si aziona ove ci sia un procedimento che abbia al centro delle accuse infondate come quelle che sono al centro di questo processo». Quindi, dopo Macherio, il leader di Fi si è «messo con la testa sulle carte, e ho tirato le somme di quel procedimento che mi ha provocato danni ir-re-pa-ra-bili. Come il procedimento Andreotti ha procurato danni all'immagine di Andreotti e dell'Italia». E poi, «eccole qua le foto». Berlusconi ha mostrato alcune istantanee scattate mentre consegnava un regalo a Stefania Ariosto. Secondo Berlusconi la Ariosto avrebbe messo in relazione i regali fatti quella sera (una festa di Natale nella villa di Arcore) con il gioielliere romano Eleuteri: «Probabilmente è stato un suo transfert», ha detto Berlusconi, spiegando che sarebbe stato assurdo da parte sua commissionare vassoi d'argento da regalare ai giudici da corrompere, «è una cosa che non sta in piedi». Comunque, per quanto riguarda la sua grande accusatrice. «se quanto ho detto al giudice oggi non dovesse bastare a fugare i dubbi, allora sono disposto a fare un confronto con lei. L'ho chiesto, assieme ad una perizia fonica sulle intercettazioni e un'altra sui bilanci». Per quanto riguarda la Procura di Milano, «c'è un interesse particolare nei confronti del protagonista politico Berlusconi», ha sottolineato. E «chi dice che Berlusconi si vuole sottrarre ai processi è un comico. Non c'è nessuno che abbia avuto più processi, con oltre 100 avvocati, 90 persone del proprio gruppo, 450 perquisizioni e sequestri, un milione di documenti analizzati, e noi che teniamo botta su tutto. Il tutto verso un'azienda come Fininvest, che ha l'orgoglio di far entrare nelle casse dell'erario 3 miliardi di imposte al giorno». Una vittima? «I fatti sono più forti di qualunque parola». «Dicono che voglio sottrarmi ai processi? Sono comici Ne ho anni più di tutti» Stefania Ariosto
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