Nuova Università, dottori in 3 unni

Nuova Università, dottori in 3 unni PREVISTA! I NOVITÀ'ANCHE NELLA DIDATTICA PER UN I AGLI STANDARD DELL'US Nuova Università, dottori in 3 unni Dopo trent'anni arriva la riforma-Zecchino la novità DOTTORI in tre anni. Più altri due per una eventuale specializzazione. Dopo le riforme della scuola obbligatoria e superiore, anche l'Università si prepara alla «rivoluzione». A treni'anni dalla legge che ha liberalizzato gli accessi ai corsi di laurea, gli atenei italiani voltano pagina: stop al variegato arcipelago degli attuali percorsi universitari, arriva il modello europeo del «tre più due». Il ministro dell'Università Ortensio Zecchino (Ppi) ha firmato, ieri pomeriggio a Palazzo Madama, il decreto che vara il regolamento generale per l'autonomia didattica degli atenei. Provvedimento atteso, destinato a modificare profondamente il nostro sistema universitario. Una novità fra tutte: si accorciano i tempi per conseguire la sospirata «laurea»; tre anni, al termine dei quali, si può puntare a mi ulteriore obiettivo: la laurea specialistica, per la quale saranno necessari altri due anni di studio. Un particolare importante: l'accesso ai corsi universitari non sarà legato al titolo di studio della scuola secondaria di provenienza, ipotesi che aveva suscitato accese polemiche. Tuttavia, sono previsti alcuni «paletti». Il principio di base per l'iscrizione sarà il «possesso o l'acquisizione di una adeguata preparazione iniziale». I singoli atenei dovranno definire le conoscenze minime richieste per l'accesso ai corsi di laurea e determinare modalità di verifica delle stesse. E che succederà se tale preparazione viene giudicata insufficiente? Lo studente dovrà frequentare corsi formativi propedeutici, al termine dei quali verrà prevista un'ulteriore verifica. Un meccanismo «volutamente disincentivante», dice Zecchino: «Dal '69 a oggi, l'automatismo dell'accesso ha contribuito a incentivare due fenomeni negativi: alta mortalità e lunga durata degli studi». Il nuovo «regolamento» dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta ufficiale prima di Natale; poi, le Università avranno diciotto mesi di tempo per adeguarsi alle nuove disposizioni. Il ministro spera che molti atenei si attrezzino già per l'anno accademico 2000-2001 ; credibilmente, i cambiamenti potranno essere possibili con l'anno successivo. Primi neo-laureati nel 2003-2004. Se, nei prossimi mesi, arriverà in porto anche la riforma dei cicli proposta dal ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer, che prevede l'esame di Stato a 18 anni anziché a 19, potremmo avere giovani «laureati riformati» di 21-22 anni. «E' un modello armonico con quello europeo - ripete il ministro -. Lo scorso 19 giugno è stata sottoscritta a Bologna una carta che impegna tutti i governi europei a ristrutturare le Università secondo un'architettura comune». «Una pagina fondamentale per la storia dell'Università italiana, per il suo adeguamento ai standard dell'Unione e per l'innovazione di cui il Paese ha bisogno», aggiunge il sottosegretario Luciano Guerzoni. Spiega Zecchino: «Il regolamento vuole rispondere al problema dell'ingolfamento delle Università e guardare con maggiore attenzione al mondo del lavoro. E rappresenta il nucleo portante dei principi della rifor- ma universitaria che dovrà essere attuata con larga delega alle autonomie dei singoli atenei, attraverso i decreti relativi alle 5 grandi aree: sanitaria; ingegneria e architettura; umanistica; giuridico-politico-economica; scientifica». Incalza Guerzoni: «Con la laurea triennale, restituiamo al Paese la risorsa decisiva per l'innovazione: la disponibilità di giovani, che siano realmente tali, fomiti delle conoscenze e delle competenze per l'immediato ingresso nel mondo del lavoro». Quattro, secondo il nùnistero dell'Eur, gli obiettivi della riforma: il già citato adeguamento ai sistemi formativi degli altri Paesi europei; la realizzazione piena dell'autonomia degli atenei; l'innovazione profonda della didattica universitaria; un maggiore grado di flessibilità dei percorsi di laurea, anche per ridurre drasticamente l'abbandono degli studi e il preoccupante fenomeno dei fuori corso. «Dopo la già acquisita autonomia finanziaria e statutaria - sottolinea Zecchino - gli atenei acquisiscono anche l'autonomia didattica». In pratica, avranno ampi spazi per definire gli ordinamenti didattici anche in relazione alle esigenze del territorio e le esigenze del mondo del lavoro. Proprio per creare un più forte legame col territorio, osserva il ministro, le Università avranno anche l'obbligo di consultare le forze produttive e gli ordini professionali. Tuttavia, l'iter della riforma non è ancora completo. Mancano i «decreti d'area», quei provvedimenti che definiscono per ciascun ambito disciplinare di studi le linee generali alle quali dovranno attenersi i regolamenti di ateneo per l'organizzazione dei programmi. Cinque gruppi di esperti sono già a lavoro. I risultati, assicura Zecchino, «saranno pronti entro la fine dell'anno». Ma riempire i contenitori di contenuti non sarà facile. E dal mondo universitario già arrivano gli echi dei primi aut-aut. Gli scontenti non hanno ancora preso la parola. Il titolo si conseguirà dopo un triennio Previsti corsi biennali di specializzazione LA NUOVA LAUREA Sorci triennale con. l'obiettivo-diassicui.are olio studente urVódeguata'.paclrónanza di metodi e contenuti generali e l'acquisitidne'.di specifiche conoscenze professionali LA LAUREA SPECIALISTICA S'.cohseguiia dopo un altro'bennio eli studio, con l'obiettivo, di.forni re al lo si udente una formazione dì' .■ livèllo ov-anzotò per I esercizi* di;ùttivita di elevato quatiftca'zione in ambii: specifici.-.' '-. •..<. . v ..* IL MASTER UNIVERSITARIO V •Avrà; la; durarci di un anno.e'potra essere di primo, livello (conseguito dòpo la laureai ò secondo livello (dopo la laurea specialistica). 1 .' . -./ — :.'.■■•'.■•/-./-. .. SPECIALIZZAZIONE Sara, conseguita in qp'pìic'àiionè di specifiche direttive-. . dell'Unione europea, in particolare'nell'arca degli studi sanitari \. ' ''[ ', . ' DOTTORATI DI RICERCA ARRIVA IL CREDITO FORMATIVO V La itfòr.liio punta ò pria; revisione della didattica •/'■universitaria: perche s'io/:.pio concentrata sulle, esigenze della studènte:;- :••. * : '• - •.Viene istituito un vstoma dr (.sediti formativi, che '. icippr esenta no la quantità eli lavoro eli appi endimcritp - compreso lo>tudio individuale - richiesto allo studente nelle attività formative - • Ài credito coi rispondono 25 ore 'di lavoro, por studente. • La quantità,media eli lavoro di apprendimento, svolto in unuinno da uno studente viene fissata in 60 crediti • I crediti sono acquisiti dolio-studente con;il superamento del! esame o di altre foime di s-orifica .... • Le università possono inóltre riconoscere come crediti l formativi anche le competenze e abilita professionali ' certificate :■"•:■'■;■'.■ ' ' .■:'/• •.Pei' conseguile Ici'lauico lo -studente deve ct.vei. acquisito . 1 80 Crediti, mentre pei lei laurea specialistica sono necessari 300 crediti. OLI SBARRAMENTI Ai corsi di laurea specialistica potianr.o acceacre i laureati elio, dimostreranno I - ci ci e guato zza della 'preparai ione Spetta ali autonomia, elei singoli atenòi'clcciderele modalità di .accèsso al' corso-eli.studi di secondo liveJl.o/' Il ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica Ortensio Zecchino

Persone citate: Guerzoni, Luciano Guerzoni, Luigi Berlinguer, Ortensio Zecchino, Zecchino

Luoghi citati: Bologna