Per le pensioni sociali 250 mila lire in più Panno di Gian Carlo Fossi

Per le pensioni sociali 250 mila lire in più Panno Finanziaria al Senato. L'aumento del trattamento al minimo sarà del 25% superiore al previsto Per le pensioni sociali 250 mila lire in più Panno Sarà sterilizzata l'Iva sulla tassa rifiuti Gian Carlo Fossi ROMA Aumento delle pensioni sociali di 250 mila lire all'anno invece di 200 mila lire, condizioni più favorevoli per i mutui degli enti locali e una «sorpresa» anch'essa collegata alle amministrazioni decentrato: sono questi i tre emondandamenti annunciati dal governo in una riunione tra il presidente del consiglio Massino D'Alema e i capi gruppo della maggioranza svoltasi ieri a Palazzo Madama a poche ore dall'inizio dell'esame in aula della finanziaria 2000. «E' andata ottimamente», commenta D'Alema. «Non c'è stato nessun richiamo all'ordine del presidente del consiglio» sottolinea il presidente dei sonatori Ds Gavino Angius, smentendo voci circolate su un intervento del governo di fronte a incrinature manifestatosi, ad esempio, sulla parità scolastica». Angius aggiunge: «La riunione è stata molto importante. Siamo tutti coesi. Abbiamo convenuto il da farsi in modo convergente. Si è parlai 11 anche di parità scolastica con un'unità assoluta della maggioranza nella difesa della leggo varata al Senato rispetto ad iniziative strumentali del Polo. La finanziaria sarà approvata». I tempi fissati verranno rispettati: oggi nel primo pomeriggio dovrebbe terminare la discussione generale, subito dopo inizioranno lo votazioni dogli articoli; per il 13 è previsto un intervento conclusivo di D'Alema, seguito a ruota dal voto sull'intera manovra. Dei tre emendamenti soltanto uno, quello riguardante lo 700 pensioni sociali al minimo (attualmente 600 mila lire mensili), è stuto definito nel dettaglio: saranno maggiorate di 250 mila lire all'anno, in pratica di 1» mila lire notte al mese, anziché di 200 mila lire, con un onore di 200 miliardi. Invece il «nodo» doi tassi sui mutui pratienti dagli enti locali vorrà sciolto dal governo in aula. «Si stanno approfondendo - precisa il relatore di maggioranza Paolo Giaretta (Ppi) - due tipi di soluzione, tesi entrambi a stabilire condizioni più vantaggiose per gli enti locali». La prima soluzione prevede la possibilità di un'ulteriore riduzione dello 0,5% in aggiunta allo 0,5% già previsto con un calo complessivo dell'1% per i tassi sui mutui contratti dagli enti locali; in base alla seconda gli enti locali potrebbero rinegoziare i mutui secondo gli attuali livelli di mercato. Infine, c'è la «sorpresa»: probabilmente, la «sterilizzazione» dell'Iva per evitare che da gennaio 2000 la tariffa sui rifiuti produca aggravi per i cittadini. Slitterà, invece, alla Camera la decisione per una riduzione più «soft» del personale della scuola. Nel vortice governo-maggioranza D'Alema avrebbe usato paradossi forti per ribadire la priorità della scuola pubblica e confermare la validità del provvedimento sulla parità all'esa- me della Camera, pur dichiarando disponibilità ad ascoltare eventuali proposte di modifica. Proposte, ovviamente ragionevoli, non come quella contenuta in un emendamento del Polo per la concessione di un bonus di 2 milioni a studente che costerebbe 12-15 mila miliardi. Se si dovessero rincorrere simili spinte - avrebbe osservato D'Alema - si arriverebbe alla disgregazione della scuola pubblica nazionale, dando il via alla scuola padana, a quella islamica, a quella meridionale e via dicendo. E, per la prima volta dopo parecchi mesi, i rappresentanti di tutti i gruppi di maggioranza - dall'Udeur al Pdci di Cossuta -hanno espresso chiaramente la loro soddisfazione. «L'aumento di 18 mila lire al mese per le pensioni sociali sottolinea Roberto Napoli (Udeur) - sembra poco, ma per chi ha 600 mila lire di pensione non lo è, tanto più che già lo scorso anno si è avuto un aumento di 100 mila lire». Dal canto suo, Luigi Marino (Pdci) riconosce che «la maggioranza, se vuole, lavora bene e concretamente». Dal Polo, invece, solo bordate di fuoco. Ieri, alle prime battute in aula, Forza Italia ha avanzato una domanda di sospensiva dell'esame e di rinvio in commissione, che è stata respinta dall'assemblea. «E' una manovra virtuale - ha sostenuto il relatore di minoranza Alfredo Mantica (An) - che risente fortemente della crisi politica in cui versa la maggioranza di sinistra-centro. Le premesse del Dpef erano ben altre e sono state del tutto tradite dal governo». Attacca anche Rifondazione: «L'aumento di 18 mila lire al mese per le pensioni sociali è da miserabili». Oggi, in aggiunta allo scontro sulla finanziaria, ci sarà un braccio di ferro sul voto a quattro decreti-legge di imminente scadenza sulla pesca, sull'usura, sul servizio civile e sulle stragi: la maggioranza lo vuole dare, l'opposizione no. Il nodo dei tassi sui mutui agli enti locali verrà sciolto in aula. Ci sono due ipotesi: ridurli complessivamente di un punto o dar modo di rinegoziarli sul mercato

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