SCETTICI PERCIÒ'CALMI

SCETTICI PERCIÒ'CALMI SCETTICI PERCIÒ'CALMI Paolo Passarinl CON molta calma, Massimo D'Alema sta ultimando le consultazioni dei partiti alleati, avviate per renderò più coesa la sua maggioranza e tentare di dare vita a un «governo rinnovato». Ieri è stata la volta dei repubblicani e oggi sarà Francesco Cossiga ad entrare nell'ufficio del presidente del Consiglio a palazzo Chigi. L'atmosfera si è calmata, ma questo più che essere l'effetto di un chiarimento in tutto o in parte realizzato sembra discendere da un generale scetticismo sulla possibilità di imprimere una nuova spinta alla coalizione. In questo quadro il socialista Enrico Boselli ha riproposto la convinzione del nascente Trifoglio (Udr, Sdi, Pri) che comunque, nei primi mesi dell'anno prossimo, essendo impraticabile la via delle elezioni anticipate, vi sarà comunque la crisi e un nuovo governo: sarà il D'Alema «rinnovato» se scatterà un accordo, sarà un governo tecnico con un altro presidente se non scatterà. D'Alema, sempre più scettico egli stesso sulla possibilità di rilanciare la maggioranza e formare un nuovo governo, sembra aver ripiegato su una linea di resistenza. IL RITORNO DELLE COSE. In un'intervista concessa ieri a «Radio anch'io», il premier ha risfoderato un tono presidenziale, mostrandosi indifferente ai giochini della politica e interessato soltanto a problemi reali. Parlando dei frequenti episodi di nervosismo all'interno della maggioranza, ha detto che «di queste cose non si interessa più nessuno e questo dovreb be far meditare i protagoni sti» di quegli episodi. Sem bra un altro Massimo D'Alema da quello delle lettere a Francesco Cossiga e Arturo Parisi, del maxirimpasto o «governo rinnovato». Quest'altro D'Alema è pre occupato per l'economia, per la scuola, per le riforme. E, nel sottolineare questo, manda un messaggio tra le righe: «Il Paese ha registrato una forte ripresa economi ca, ce ne sono segni consi stenti e questi segnali saranno confermati a novembre». Come dire: parlate, parlate, perché io, intanto, faccio le cose e, se l'economia ripar te, vi voglio vedere a chiede re la mia testa in primavera In barca si dice «mettersi alla cappa». paopass@tin.it