Craxi: nella commissione voglio esserci anelilo

Craxi: nella commissione voglio esserci anelilo Migliorate le condizioni di salute Craxi: nella commissione voglio esserci anelilo «Posso aiutare a far luce su Tangentopoli» Firme per una lista dell1 ex leader delPsi inviato a TUNISI Una commissione d'inchiesta che «non processi i giudici», ma faccia luce «sugli ultimi 30 anni di storia repubblicana», compresa la zona grigia coperta dall'amnistia dell'89 e 10 scandalo Kgb. Se una tale commissione nascerà, Craxi è pronto a darvi 11 suo contributo (previa amnistia o grazia); perché «se uno si spende per un'iniziativa politica, poi intende prendervi parte». Dall'ospedale militare di Tunisi, dove la convalescenza procede bene (l'infezione epatica sta regredendo), l'ex premier precisa, attraverso i familiari, la strategia che dovrebbe riportarlo in Italia. E lascia filtrare le prime valutazioni sul dibattito politico che si è riaperto sul suo caso. D'Alema e Violante, è il pensiero di Craxi, hanno detto cose diverse. Della soluzione ipotizzata da Palazzo Chigi - quella che la famiglia definisce «salvacondotto medico» l'ex leader socialista non sa che farsene. Mentre considera con favore la proposta del presidente della Camera per un dibattito parlamentare, possibile premessa alla nascita della commissione, per la quale Craxi pensa a un «modello sudafricano»: indagini ad ampio respiro, confessioni e perdono. «In Italia c'è un problema aperto - sostiene il figlio Bobo -. Mio padre è vivo; il suo caso non è chiuso. Qualcosa, finalmente, si muove. Ma parlare di restaurazione mi pare banalotto. Forlani è ai servizi sociali, Andreotti una persona anziana in posizione marginale, mio padre inchiodato in un letto d'ospedale all'estero: che senso ha parlare di rinascita del Caf o del pentapartito? La verità è che c'è un'antinomia di fondo, tra un ex presidente del Consiglio socialista costretto all'esilio, e un leader socialdemocratico a Palazzo Chigi». La seconda Repubblica, nella visione dell'ex premier, si fonda su un «vizio d'origine», su una «falsa rivoluzione», «la cui genesi e la cui essenza non sono ancora state scritte». Quel che lo ferisce, fa sapere, non è tanto «l'ostilità dei nemici», ma «l'indifferenza dei vecchi compagni di strada», compresi moki ex de. Dall'estero, però, arrivano attestati di solidarietà: dal Portogallo si fa vivo Soares, dal Nicaragua Ortega, dall'Italia Formica. E il 7 dicembre i costituendi comitati Craxi cominceranno a raccogliere le firme per la commissione d'inchiesta; nella prospettiva della nascita di una Lista Craxi, che punta «non a sgretolare il sistema bipolare», ma a riunire la diaspora socialista e «parlare ai giovani, a chi aveva 12 anni nel '93, oggi vota e di Mani pulite non sa nulla», [al.ca.]

Persone citate: Andreotti, Craxi, D'alema, Forlani, Italia Formica, Soares

Luoghi citati: Italia, Portogallo, Tunisi