L'Alitalia: i nostri aerei sono sicuri di Daniela Daniele

L'Alitalia: i nostri aerei sono sicuri L'Alitalia: i nostri aerei sono sicuri «Non abbiamo ricevuto alcun ordine di richiamo» Daniela Daniele ROMA La notizia, fin dalle prime ore del pomeriggio, ha creato allarme: Boeing non consegna nuovi aerei. Boeing intende ritirare centinaia di aeromobili (i 747, 757, 767, 777) che volano per i cieli di mezzo mondo. Ci si è accorti che qualcosa non va nella cabina di pilotaggio. Collegare questo annuncio al disastro aereo del Massachusetts è normale nell'immaginario collettivo. E le domande nascono spontanee: che succederà nel nostro Paese? Si fermeranno i voli? Per non parlare della paura più grande: se questi aerei continueranno a volare, che garanzie di sicurezza ci saranno visto che si parla di un certo dispositivo di cabina che può prendere facilmente fuoco? Alitalia minimizza e assicura che i suoi passeggeri non corrono alcun pericolo. La compagnia di bandiera dispone di dodici Boeing 747 e undici 767, «in ottime condizioni di salute». Ma c'è di più: finora nessuno, nè la FAA (Federai Aviation Administration), nè l'ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) ha trasmesso alcun ordine di richiamo per gli aerei in questione. Del resto, avvisi di questo tipo sono la norma nel mondo dell'aviazione civile e con una cadenza più o meno semestrale capita che siano emesse disposizioni sulla necessità di cambiare o di modificare qualche strumento di bordo. E anche se Jeff Hawk, il portavoce della casa costruttrice americana, ha dichiarato che la decisione non ha niente a che vedere con l'incidente del volo Egyptair, c'è forte il sospetto che si voglia rimescolare un po' le carte nell'attesa che la commissione d'inchiesta dia il proprio responso. «Fino ad ora, tra 1 altro - dicono in Alitalia - nessuna compagnia al mondo ha ricevuto l'ordine di fermare questi aerei: se ci fosse davvero un grave pericolo, un dispositivo del genere sarebbe arrivato, immediatamente, a tutti». La pensano allo stesso modo i piloti. Il comandante Menico Snider, portavoce del sindacato Anpac, invita i passeggeri a stare tranquilli. «E' assolutamente normale - garantisce che, periodicamente, gli aerei vengano richiamati a una revisione. Il grado di importanza della modifica da fare determina il periodo di tempo in cui l'aereo dev'essere tenuto a terra». In questo caso, a quanto pare, non ci sono motivi «nè di urgenza, nè di pericolosità» che possano penalizzare i voli, «altrimenti - aggiunge il pilota avremmo avuto un immediato ordine in tal senso». Che cosa succede quando la casa costruttrice avverte che un pezzo va modificato? «Se non si tratta di niente di serio, di niente che possa compromettere la sicurezza del volo, per intenderci - risponde Snider -, si provvede alla modifica non appena l'aereo viene fermato per la manutenzione ordinaria: in quell'occasione si sostituisce il pezzo. Ed è quanto accadrà, secondo me, con questa anomalia dell'impianto di gocciolamento della cabina di pilotaggio». Perché allora tanto risalto a un annuncio che, a sentire gli addetti ai lavori, non sarebbe altro che una normale operazione di routine? «Sono sicuro commenta Menico Snider.- che se non ci fosse stato di mezzo il disastro del volo Egyptair, la notizia sarebbe passata del tutto inosservata». Ma qualcuno avanza anche un'altra ipotesi, più direttamente legata al mercato. Spesso, come accade per qualsiasi altra casa costruttrice, si cerca la via più diretta (e anche quella che riesca ad avere un maggior impatto sull'opinione pubblica) per imporre 1 utilizzo di nuovi dispositivi, appena progettati, e pronti per entrare nel circuito commerciale.

Persone citate: Jeff Hawk, Menico Snider, Snider

Luoghi citati: Massachusetts, Roma